MARANO. Quando tutti i componenti della minoranza si sono concentrati sull’unico obiettivo di mandare a casa il sindaco Liccardo, hanno messo da parte incomprensioni, ideologie e appartenenze partitiche diverse, per concentrarsi unicamente sulla loro mission. E, seppur con tanta fatica, hanno centrato l’obiettivo. Adesso ognuno riprende il proprio cammino politico. I gruppi dell’opposizione erano così divisi: Mauro Bertini, Anna Garofalo e Alessandro Recupido per l’Altra Marano; Pasquale Coppola, Mimmo Paragliola, Roberto Sorrentino del Partito Democratico; Vincenzo Passariello, Lorenzo Abbatiello dell’Udc, vicini alle posizioni dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale, Biagio Iacolare; Angela Di Guida, Dino Pellecchia, Pasquale Catuogno, i cosiddetti diguidiani (in riferimento all’ex assessore provinciale Antonio Di Guida), e Marco Tagliaferri che si dichiara indipendente.

Leader indiscusso e faro del gruppo di oppositori è stato sicuramente Mauro Bertini (sindaco di Marano per tredici anni e consigliere comunale dal 2010), che, nonostante i suoi 72 anni compiuti, ha ancora tanta lucidità, grande preparazione politico-amministrativa da vendere, ma soprattutto una conoscenza unica e a trecentosessanta gradi degli atavici problemi della città. Non a caso, il consigliere di maggioranza, Castrese Alfiero, l’ha definito l’Higuain dell’opposizione.

A coloro che lo vorrebbero mettere in soffitta e a chi prima lo corteggiava e oggi lo sberleffa con epiteti infamanti, vogliamo ricordargli che il “Satrapo de l’Altra Marano”, ha un blog molto letto, un giornale, l’Altramarano, a larga diffusione, dove fa tutto da solo, ha fatto traballare l’ex sindaco Perrotta, senza riuscire a farlo cadere anticipatamente, solo perché Bertini subentrò in consiglio comunale al recalcitrante Nicola Campanile (persona squisita sotto ogni aspetto, ma restia a dimettersi) nell’ultimo anno di consiliatura, ha contribuito a mandare a casa, dopo neanche un anno di consiliatura, Mario Cavallo (gran signore e persona perbene, ma lanciatosi in un’avventura molto più grande di quanto lui stesso potesse immaginare) e a far dimettere Angelo Liccardo.

Cresce enormemente il ruolo di Angela Di Guida, eletta con Liccardo, ma passata nei banchi dell’opposizione a luglio 2015, quando ha capito, insieme ai sui tre colleghi, che la città stava andando allo sbaraglio. Siamo stati i primi a credere nelle qualità dell’ex presidente del Consiglio comunale, autentica rivelazione della politica locale, e a dedicarle un ampio servizio, evidenziando soprattutto le sue qualità politiche e umane.

Mimmo Rosiello

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