NAPOLI. Aveva un vero e proprio arsenale in casa, oltre a droga e soldi contanti. E’ stato scoperto ed arrestato però dagli agenti del commissariato di polizia di Scampia, diretti del primo dirigente Cristiano Tatarelli. Si tratta di Pietro Gemito, pregiudicato 23enne ritenuto vicino al clan Lo Russo (i cosiddetti “Capitoni”), finito in manette dopo un blitz dei poliziotti che già lo conoscevano e lo stavano tenendo d’occhio. Il giovane in precedenza si è sottratto a un controllo della polizia che poi lo ha scovato presso la sua abitazione situata in una traversa di via Janfolla a Miano, storica roccaforte della cosca che gestisce da anni i traffici illeciti nell’area nord di Napoli ma è ormai in ginocchio per arresti eccellenti e pentimenti di esponenti di spicco.

A seguito della perquisizione sono state ritrovate due pistole risultate rubate, sono una semiautomatica cal. 9×19 e una cal. 45 (con apposito munizionamento), coltelli e lame di varie misure, passamontagna, 70 grammi di hashish, un apparecchio per la rilevazione di microspie, bilancino di precisione ed una cospicua somma di denaro. Il tutto ovviamente sequestrato mentre il 23enne è stato condotto nel carcere di Poggioreale.

Gemito era già stato arrestato per stupefacenti il 12 ottobre 2011 presso la nota piazza di spaccio “Chalet Bakú” in via Ghisleri a Scampia, sorpreso sempre dagli agenti del locale commissariato con 111 grammi di cocaina e 98 grammi di eroina. In seguito era stato arrestato di nuovo dai carabinieri nell’ottobre 2014 a Mugnano, dove si era rifugiato per sfuggire al provvedimento restrittivo emesso a seguito della condanna a 4 anni di reclusione. Adesso per lui, dunque, si sono aperte di nuovo le porte del carcere grazie all’attività investigativa dei poliziotti che hanno sequestrato anche un pericoloso arsenale che sarebbe potuto servire per commettere azioni delittuose.

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