La risposta del Presidente Caldoro al nostro question time sulla riorganizzazione della rete dei laboratori privati è del tutto insoddisfacente”.

Così il capogruppo regionale del Pd, Raffaele Topo, e la Vice Presidente della Commissione Sanità, Angela Cortese, commentano la replica di Caldoro letta in Aula questa mattina dall’Assessore Cosenza.

“Il Presidente Caldoro non ci ha convinti per più ragioni. Non chiedevamo la luna – spiegano Topo e Cortese –  ma correzioni al decreto 109 assolutamente fattibili, come ad esempio il differimento del termini per l’attuazione della rete. Invece c’è stata una chiusura incomprensibile”. “In particolare – osservano i consiglieri del Pd – non si comprende perché non si possa lasciare la diagnostica di base in tutte le strutture già esistenti, visto che il decreto prevede che si potranno effettuare ugualmente quelle indifferibili”. “Inoltre – concludono Topo e Cortese – restano la nostre perplessità sull’obbligo per le strutture più piccole di associarsi a parità di costo, sui problemi riguardanti la gestione dei prelievi, ad esempio del sangue, e l’eventuale trasporto a discapito della sicurezza, della qualità delle prestazioni oltre che del rapporto fiduciario che spesso si crea sui territori tra utente e laboratorio”.

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