Area nord. Aumento dei costi della giustizia, taglio dei compensi per gli avvocati che difendono i cittadini mediante il gratuito patrocinio, soppressione delle sezioni distaccate dei tribunali e degli uffici del Giudice di pace. Non si ferma la protesta degli avvocati dell’area a nord di Napoli, già da tempo sul piede di guerra contro l’istituzione del tribunale Napoli nord di Aversa, che ieri sono tornati a far sentire la loro voce in alcune città della provincia (Giugliano, Marano, Acerra), anche in vista della manifestazione nazionale che si terrà giovedì a Roma.

“Giustizia umiliata, negata”, queste le parole d’ordine pronunciate dai rappresentanti delle associazioni forensi dell’area giuglianese, Aiga e Palumbo, e dai vertici dell’Ordine degli avvocati del foro di Nola. “Siamo tornati in piazza – spiega Gianfranco Mallardo, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Napoli – non soltanto per sensibilizzare i colleghi, ma anche a soprattutto per informare i cittadini. Un aumento esponenziale dei costi della giustizia non permette ai cittadini meno abbienti di avere accesso ad essa. Vengono così a cadere i principi democratici di uguaglianza dei diritti su cui si fonda la nostra Repubblica; vengono penalizzati tanti giovani avvocati, che attingono principalmente proprio dal gratuito patrocinio”.

Per gli avvocati la riforma della geografia giudiziaria, voluta dal governo Monti e portata avanti dall’esecutivo Letta, non apporterà alcun giovamento né in termini di servizi né in termini di risparmio economico. Sulla stessa lunghezza d’onda degli avvocati del Giuglianese anche i loro colleghi del foro di Nola, che hanno protestato invece contro la soppressione dei giudici di pace di Acerra, Marigliano, Cicciano e Ottaviano. Hanno montato un gazebo in piazza duomo ad Acerra per contestare l’accorpamento delle ex preture a Nola, ma anche gli aumenti delle tariffe per diritti di segreteria e la responsabilità civile dei legali. E per contrastare quella che gli avvocati considerano un attentato al diritto alla difesa e alla giustizia giusta, sono stati annunciati tre giorni di sciopero a partire da dopodomani. “Qui siamo in un’area ad alta concentrazione criminale e gli accorpamenti degli uffici dei giudici di pace previsti, senza averci minimamente consultati e senza tenere conto del carico delle decine di migliaia di procedimenti ancora inevasi, porteranno ad un’inevitabile paralisi della giustizia e dei diritti”, argomenta Francesco Urraro, presidente dell’Ordine degli avvocati del foro di Nola.

“C’era la possibilità di mantenere gli uffici del Giudice di pace ad Acerra, ma il Comune non si è voluto accollare le spese per il suo funzionamento”, denuncia invece l’avvocato Tommaso Esposito. La chiusura delle sedi giudiziarie non solo di Acerra, ma anche di Cicciano, Marigliano ed Ottaviano dovrebbe avvenire entro il prossimo aprile con il conseguente trasferimento di tutte le competenze e procedimenti a Nola. Identica sorte toccherà anche all’ufficio del Giudice di pace di Marano, che accorpa ben sette comuni: Marano, Mugnano, Villaricca, Calvizzano, Giugliano, Qualiano e Melito. Da Casoria, infine, il grido d’allarme del presidente della Camera forense Nicola Orefice: “Tra qualche giorno ci troveremo senza più personale nelle strutture ancora in funzione: il presidente della Corte d’Appello di Napoli ha infatti disposto il trasferimento ad Aversa di decine di impiegati. Solo a Casoria ci sono 20 mila procedimenti pendenti”.

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