Il Napoli vince 3-0 con una prestazione brillante e di sostanza. La squadra di Benitez ha dimostrato un’invidiabile freschezza atletica ed una maturità che Garcia ed i suoi ragazzi sembravano non avere neanche lontanamente immaginato.

Il Napoli aveva un solo risultato, vincere, e così è stato. Un pressing intelligente, un ritmo arrembante ed una qualità nelle giocate che in molti neanche sospettavano ed è così che Callejon, fresco di compleanno, piazza la stoccata di testa per l’1-0 su un cross al bacio di Maggio.

La ripresa è nel segno di Diego. Appena mette piede al San Paolo il Mar Rosso si divide, muoiono i primogeniti, si muovono le comete, si abbattono le cavallette sulla Roma. Il flagello di D10 è Higuain, ancora di testa, poi la seconda piaga, un tocco sotto di Jorginho.

Diego, arrivato a questo punto, impone il 3 con le dita e qui finisce l’ennesima grande storia di un uomo che non può essere una persona normale.

Il resto del match è una pura formalità ed il San Paolo intona un coro di olè che fa ballare tutta la Roma inebriata da questa musica celestiale che di sottofondo fa “Diegoooo, Diegooo. Olè olè olè! Diegooo! Diegoooo”. Come nel 1990…

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