Napoli. Delitto passionale. Questa la pista battuta dagli inquirenti nell’omicidio di Giuseppe Matino, il 35enne incensurato ucciso come un boss della camorra da una raffica di proiettili l’altra notte in via Casanova al Vasto, vicino alla Stazione. L’uomo sarebbe stato ucciso perché si era messo con la donna sbagliata, sposata con uno “‘e miez a via”.

La voce circolava in maniera insistente nel quartiere. Un bisbiglio, un mormorio, diventato nel giro di poche settimane un gossip. Un gossip però troppo pericoloso, che i codici d’onore della malavita napoletana non possono tollerare. Il tradimento. Una ragione buona per uccidere il 35enne e mettere a tacere quelle voci di quartiere che avevano gettato fango sull’onorabilità criminale del marito della fedifraga.

E sembra che Peppe Matino, onesto lavoratore di una pasticceria sul lungomare, nessun precedente penale, due figli di 12 e 14 anni, si riferisse proprio a queste voci insistenti quando, l’8 aprile scorso, pubblicò un post su Facebook. “Fai 100 mila cose buone e nessuno vede niente. Mezza sbagliata e tutti quanti hanno saputo e hanno visto. A me non fa paura nessuno“. Di chi diceva di non aver paura? Degli stessi che lo hanno ammazzato? Gli interrogativi rimbalzano a vuoto, in attesa che la Procura faccia luce sulla vicenda.

 

 

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