Apre i battenti l’11 aprile prossimo il Centro Antiviolenza “Riprendiamoci la vita”: la data ci è stata confermata dall’assessore alle Pari Opportunità, Francesca Beneduce. Il progetto, finanziato con i fondi regionali della legge 328 (Ambito Territoriale 15, oltre a Marano comune capofila c’è anche Quarto), durerà un anno e si svolgerà presso Palazzo Merolla. A gestirlo sarà l’A.T.I. composta tra due cooperative sociali: la CO.RE. e la Giglio onlus, al prezzo di 54mila751,96 euro. Quest’ultima ha vinto anche la gara, insieme alla cooperativa Millepiedi, per la gestione della Biblioteca per l’infanzia, coordinata da Giovanni Tagliaferri, uno dei fondatori della cooperativa Giglio, ma anche uno dei principali elettori del sindaco Angelo Liccardo.

Sarà una struttura finalizzata a ricevere le donne e altre persone vittime della violenza di genere, dove operatori specializzati forniranno una risposta e un aiuto per uscire da questa condizione di particolare fragilità. L’obiettivo è la costruzione di nuovi percorsi di vita che produrranno un forte e positivo impatto sulle famiglie e sull’intera società, in termini di inclusione e autopromozione dei soggetti a rischio e di sviluppo del principio di pari opportunità.

Ecco le attività previste. Accoglienza telefonica (pre contatti e colloqui di accoglienza); accoglienza personale; informazioni, confronto e accompagnamento a successivi interventi di supporto o verso altri servizi territoriali (socio sanitari, pubblici e privati); consulenza psicologica anche attraverso la predisposizione di gruppi di sostegno; assistenza e consulenza legale, sia in ambito civile che penale; informazione e aiuto per l’accesso al gratuito patrocinio, in tutte le fasi del processo penale e civile; orientamento, consuleling e accompagnamento al lavoro; iniziative culturali di prevenzione; pubblicizzazione, sensibilizzazione e denuncia del problema della violenza contro le donne e di episodi di omofobia; costituzione di una rete territoriale, in particolar modo, con gli enti antiviolenza della Regione Campania.

Il Centro prenderà in carico tutti coloro che risiedono nell’Abito territoriale 15. Sarà aperto 5 giorni a settimana per almeno tre ore al giorno, garantendo disponibilità all’accoglienza telefonica 24 ore su 24, anche collegandosi al 1522 (numero di pubblica utilità, istituito presso il Dipartimento di pari opportunità).

Per la realizzazione del progetto sono previste le seguenti figure professionali: 1 Coordinatore (in possesso di laurea in Scienze del Servizio Sociale); 2 psicologhe (laurea ed iscrizione all’albo); 2 consulenti legali (avvocatesse); 1 consuelor (professionista della relazione d’aiuto); 1 assistente sociale (laurea e iscrizione all’albo). Costo annuo stimato per il personale 47mila460 euro, cifra che non è stata soggetta a ribasso d’asta.

“ L’inaugurazione della biblioteca di genere e la prossima apertura del Centro Antiviolenza – afferma Francesca Beneduce, assessore alle Pari Opportunità – stanno a significare quanto sia sensibile e impegnata quest’amministrazione, di cui ne faccio orgogliosamente parte, sulle tematiche sociali, in particolare quelle riguardanti la sfera femminile. La violenza contro le donne non va sottaciuta ma sempre e comunque combattuta”.

* ascolto e orientamento alle scelte in un’ottica di sicurezza aiutando la donna a esplicitare il suo bisogno e il suo problema

* accoglienza e accompagnamento nella scelta del percorso da intraprendere per uscire dalla violenza

* protezione per la donna e i suoi figli nelle situazioni di emergenza o pericolo

* orientamento e assistenza legale offerti da avvocate specializzate per avere informazioni sulle scelte possibili e valutare eventuali denunce

* supporto psicologico per la donna per affrontare la condizione di paura e dipendenza e riconquistare l’autostima

* confronto e riflessione di gruppo sul disagio maschile (opportunità rivolta specificamente agli uomini).

Sono disponibili i seguenti ulteriori interventi, nell’ambito di alcuni progetti specifici a favore delle donne vittime di violenza e maltrattamento:

• percorsi di accompagnamento nel mondo del lavoro rivolti alle donne seguite dal Centro Antiviolenza (Progetto Mariposas)

• esperienze di gruppo quali danzaterapia (Progetto Mariposas)

Il Centro Antiviolenza per l’attivazione degli interventi di cui sopra si avvale del contributo di differenti professionalità – educatrici professionali, psicologhe, avvocate, counsellors, danzaterapeuta – che operano in modo integrato al fine di offrire un aiuto alle diverse necessità della donna che ha subìto violenza.

Mimmo Rosiello.

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