Prende il via oggi l’udienza preliminare sulla morte di Salvatore Giordano, il 14enne morto a causa di un pezzo di cornicione caduto alla Galleria Umberto. Sette gli imputati per omicidio colposo perché secondo la difesa il giovane di Marano sarebbe morto per “l’imprudenza, la negligenza e l’imperizia” dato che i segnali di pericolo erano stati numerosi: tra i mesi di gennaio e luglio 2014 furono almeno sette i crolli di cornicioni e di fregi o di materiale delle facciate degli edifici della Galleria Umberto I, ma le segnalazioni, pure arrivate al Comune, non vennero tenute in debita considerazione

A causa di questa imprudenza la passeggiata di Salvatore con i suoi amici in una calda giornata estiva si è trasformato in una tragedia inequiparabile. Sul banco degli imputati ci sono Salvatore Capuozzo e Giovanni Spagnuolo (che sono stati – a seconda dei periodi – dirigenti del Comune di Napoli a capo del Servizio Difesa idrogeologica del territorio e sicurezza abitativa), Giuseppe Africano e Franco Annunziata (dipendenti comunali, in forza al settore guidato prima da Capuozzo e poi da Spagnuolo), Mariano Bruno (amministratore nel 2009 del condominio della Galleria interessato dal crollo), Elio Notarbartolo (direttore dei lavori) e Marco Fresa (amministratore dal settembre 2012 del condominio ‘titolare’ dello stabile dal quale si staccò il pezzo di cornicione che uccise Salvatore Giordano).

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