Sembra una frase da film dell’orrore e invece è la realtà: “Apparteniamo all’Alleanza di Secondigliano e uccidiamo i bambini nelle culle”, questa una delle frasi che alcune delle sei persone arrestate oggi dal Gico della Guardia di Finanza. Poche parole per costringere un liquidatore del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada di Napoli a firmare una quietanza di pagamento da 12 mila euro per un sinistro stradale. Quella cifra che serviva per sostenere la latitanza di Giovanni Vitale.

Il funzionario firmò il documento per non mettere a repentaglio, in seguito alle minacce, la vita di moglie e ai figli.
I sei arrestati sono accusati di aver favorito e aiutato Giovanni Vitale, detto Gianluca, quando era latitante. Risale al 21 dicembre 2012 l’arresto di Vitale ad opera del Gico, qualche mese dopo l’omicidio di Pasquale Romano, ucciso  scambiato per Domenico Gargiulo, appartenente al clan di via Vanella Grassi. Organizzò l’omicidio insieme a altre sei persone.

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