Ha parlato tutta la mattina Giuliano Pirozzi interrogato dal pm Maria Cristina Ribera. Il pentito ha illustrato alla corte l’intero organigramma della cosca e parlato del suo ruolo all’interno del gruppo. In particolare si è discusso delle estorsioni agli imprenditori e l’imposizioni delle tangenti. 

Secondo Pirozzi coloro che erano considerati interni pagavano solo il 2% su appalti e affari. Il clan infatti concedeva loro una sorta di beneficio. Gli esterni, ovvero i non affiliati, dovevano sborsare invece il 7%. Questi ultimi erano i più temuti. I capi temevano infatti che potessero denunciarli e farli scoprire. 

Tra le altre è emersa un’altra curiosità. Secondo Pirozzi spesso e volentieri i gregari imponevano ai tabaccai di intestare a loro le vincite di superenalotto e totip per giustificare i contanti in loro possesso.

Di Cristina Liguori

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