I consiglieri di opposizione non si fermano più. Hanno già preparato un altro esposto (deve solo essere firmato), con dossier allegato, da inviare alla Procura Generale della Corte dei Conti. Questa volta vogliono che si faccia luce sulle responsabilità politico-amministrative, con il rischio di ingenti danni erariali a carico di dirigenti e politici, riguardanti lo sperpero di denaro pubblico (circa 259mila euro), per un progetto di cui si sapeva a priori l’irrealizzabilità. Parliamo della “Viabilità di raccordo”, una delle 10 opere iniziali, previste nel Programma Più Europa. Un progetto che sarebbe nato già monco, per alcuni ostacoli di natura tecnica, forse sfuggiti ai progettisti. Sul primo dei tre tratti viari da realizzare ex novo, Via Vallesana- Via Marano Pianura, insiste un capannone abusivo “Che l’amministrazione – come ha scritto più volte il consigliere di opposizione Mauro Bertini sul suo bollettino di informazione “l’Altra Marano” – non ha avuto il coraggio di abbattere, perciò il progetto non è mai partito”.

La seconda strada, Via Tagliamento-Via Aldo Moro, dopo aver attraversato il cortile della media D’Azeglio, stando al progetto originario, terminava in un appezzamento di terreno, confinante con Calvizzano. In base a un accordo non scritto (sulla base di un pour parler) tra i due Comuni, Calvizzano (in quel periodo amministrata dal sindaco Giuseppe Granata) si sarebbe dovuto accollare l’onere di completare l’asse, facendolo confluire su via Aldo Moro, nei pressi dell’isola ecologica di Località La Volpe.

Ma per capire meglio come sono andate a finire le cose, elenchiamo, in esclusiva, tutti gli atti dell’opera in ordine cronologico.

In data 20 dicembre 2011, viene sottoscritto l’Accordo tra la Regione Campania e il Comune di Marano, nell’ambito del programma Più Europa riservato ai Comuni con più  di 50mila abitanti. Accordo che prevedeva 13 interventi approvati, di cui 10 ammessi al finanziamento per un ammontare di 16milioni280mila54,45 euro a valere sui fondi POR-FESR 2007/2013.

Il progetto “Viabilità di raccordo”, per un importo di 2milioni di euro era suddiviso in tre ambiti: Via Tagliamento-Via Aldo Moro (località Calvizzano); Via Vallesana-Via Marano Pianura; Via Vallesana-Via Squillace.

Con nuovo accordo del 22 dicembre 2014, sempre tra Comune e Regione, il progetto viene stralciato definitivamente dal programma, a seguito della proposta di esclusione del Responsabile del Programma Più Europa del Comune, poiché il cronoprogramma non era compatibile con la tempistica dettata dal PIU’ Europa.

Intanto, in tre anni (dal dicembre 2011 al dicembre 2014), in merito sempre al progetto “Viabilità di raccordo”, sarebbero accadute  troppe cose strane che, secondo l’opposizione, avrebbero comportato un grande sperpero di denaro pubblico. Vediamo nel dettaglio i vari passaggi.

Il 15 luglio 2010 si approva il progetto preliminare e il quadro economico dell’opera pubblica. Appena quattro giorni dopo, il 19 luglio 2010, viene approvato il bando di gara per l’affidamento della progettazione definitiva, coordinamento della sicurezza, direzione lavori. Il 3 settembre 2010 viene nominato come Rup (Responsabile unico del procedimento), l’ing. Davide Ferriello (dipendente comunale). I primi soldi vengono spesi il 19 ottobre 2010, perché viene liquidata la Media Graphic, per la pubblicazione del bando di gara dei servizi di architettura e ingegneria. Il 24 dicembre 2010 si procede alla liquidazione dell’art. 92 (primo acconto dei 26mila 600 euro di incentivo) per l’ing. Pitocchi (all’epoca capo dell’ufficio tecnico) il progettista del progetto preliminare e per il rup Davide Ferriello. Il 14 gennaio 2011 viene nominata la commissione di gara per la progettazione definitiva dell’opera e coordinamento della sicurezza. Pochi giorni dopo, il 17 e 18 gennaio 2011, si riunisce la commissione per l’espletamento della gara. Nello stesso giorno, con determina dirigenziale 31, si procede alla liquidazione per i collaboratori dell’ufficio rup Carolina Perillo e Giuseppina Fiorellato. L’11 marzo 2011 viene affidato all’ing. Ludovico Matteucci di Aversa l’incarico di collaudo tecnico amministrativo dell’opera. Il 4 aprile 2011 viene sottoscritto il contratto di affidamento dei servizi di architettura e di ingegneria per l’intervento in oggetto, sottoscritto dal dirigente dell’area tecnica ing. Gennaro Pitocchi e l’RTP ARCHINOS aggiudicataria, per aver presentato un ribasso del 20% sull’importo a base d’asta di 155mila818 euro. Con verbale del 6 maggio 2011, il rup verifica la fattibilità del progetto definitivo. Il 27 maggio 2011 la giunta (gli ultimi giorni dell’amministrazione Perrotta, poiché il 29 maggio si va al voto) approva il progetto definitivo. Nello stesso giorno, con determina dell’area tecnica, vengono liquidati i professionisti dell’RTP ARCHINOS: ing. Maurizio Lucarelli, arch. Davide Vargas di Aversa, arch. Luigi Vaccaro di Marano, arch. Ciro Navarra di Aversa, arch. Angelo Morra di Aversa, arch. Nicolino Botti di Salerno, ing. Vincenzo Napolano di Marano. Il 14 novembre 2011, con determina 534 dell’area tecnica, si liquida l’arch.  Ciro Navarra, per la progettazione definitiva, coordinamento della sicurezza in esecuzione, del progetto “Viabilità di raccordo”.  Il 14 novembre 211, con determina 536, si liquida l’arch. Ciro Navarra, per la progettazione definitiva, coordinamento della sicurezza, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in esecuzione del progetto “Viabilità di raccordo”. Il 10 febbraio 2012 viene revocato l’incarico di rup all’ing. Davide Ferriello e nominato al suo posto il geometra Gianni Napoli (pure lui dipendente comunale). L’8 marzo 2012, con determina dirigenziale 94 dell’area tecnica, viene liquidato con un’altra tranche l’arch. Ciro Navarra, per la progettazione definitiva, coordinamento della sicurezza in esecuzione del progetto “Viabilità di raccordo”. Sempre l’8 marzo 2012, con determina dirigenziale 95 dell’ area tecnica, si liquida il professionista arch. Ciro Navarra. Il 20 luglio 2012 viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (G.U.R.I.) l’aggiudicazione definitiva per la progettazione definitiva e direzione lavori al RTP (Raggruppamento Temporaneo Professionisti) capogruppo ing. Maurizio Lucarelli.

Con ordinanza di demolizione opere abusive del 16 maggio 2013 (ai tempi del Commissario straordinario Gabriella Tramonti), il dirigente dell’area tecnica, arch. Americo Picariello, ordina ai proprietari di demolire le opere abusive e dispone la notifica al responsabile e proprietario dell’abuso. Il 3 ottobre 2014 viene rimodulato il calcolo sommario della spesa e del quadro economico del progetto preliminare, finalizzato alla rielaborazione della progettazione definitiva e viene preso atto dell’accordo di programma. Con delibera di giunta (amministrazione Liccardo) 156 del 22 dicembre 2014, si prende atto della proposta di riprogrammazione “PIU’ EUROPA” Comune di Marano e viene proposto di stralciare dal Programma il progetto “Viabilità di raccordo”, in quanto il cronoprogramma non è compatibile con la tempistica dettata da PIU Europa. Insomma, il progetto “Viabilità di raccordo” “muore” definitivamente qualche giorno prima della vigilia di Natale 2014.

La pentola delle spese tecniche (progettazioni, direzione lavori, collaudi) fuori criterio, sostenute per i progetti “Più Europa”, fu già scoperchiata dal commissario straordinario Gabriella Tramonti. Alla fine del suo mandato, il “prefetto di ferro” evidenziò tutte le criticità emerse all’avvocato convenzionato con il Comune Saverio Griffo, invitandolo a mettere in atto tutte le azioni nelle sedi competenti.

“E’ stata riscontrata – è scritto nella relazione di fine mandato conservata agli atti del Comune – una condizione di incompatibilità finanziaria nella spesa liquidata all’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) pari a 184.350 euro per la prestazione di assistenza resa relativamente alla predisposizione del DOS (Documento orientamento strategico), non certificabile e dunque non riconosciuto dalla regione Campania. Non certificabile e quindi non riconosciuta è anche l’ulteriore spesa rappresentata dagli oneri sostenuti per le progettazioni di opere incluse nel programma Più Europa ma non ammessi al finanziamento”.

 

Domenico Rosiello

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