Monta la polemica dopo il ritrovamento del delfino morto sulle spiagge di Licola (Leggi qui). E riguarda gli esperimenti sismici condotti da una nave oceanografica del Cnr nel golfo di Pozzuoli. La nave per giorni ha condotto ricerche sottomarine a una quindicina di chilometri dalla costa flegrea, come riporta il Corriere del Mezzogiorno. L’Istituto Iadmcrn-Cnr ha confermato gli esperimenti spiegando che hanno come scopo “il monitoraggio degli apparati vulcanici sommersi esistenti sui fondali dei Golfi di Napoli e di Pozzuoli e i rilievi svolti sono consistiti in registrazioni di profili sismici a riflessione di routine (con sorgenti di bassa energia acustica) che vengono comunemente e quotidianamente svolte in tutti i mari italiani e che non sono state impegnate o attraversate aree marine protette e pertanto è da escludersi qualsiasi impatto sull’ambiente o sulla fauna marina”.

L’associazione ambientalista Marevivo spiega: «Da diversi giorni, attraverso l’utilizzo di una nave oceanografica, il Cnr sta conducendo ricerche sismiche sottomarine a una quindicina di chilometri dalla costa flegrea. L’impiego dell’airgun, tecnica di ispezione che analizza il sottosuolo dei fondali attraverso aria compressa, può causare numerosi danni (temporanei o permanenti) alle varie specie ittiche. La maggior parte di animali marini avverte tutte le vibrazioni che avvengono nell’acqua ed è sensibile alle variazioni di pressione… questo è il loro modo di udire, un dispositivo sensoriale che ricopre tutto il corpo dell’animale… i cetacei hanno l’udito più sviluppato e quindi, forti esplosioni dovuti dalla pressione dell’aria compressa dell’airgun, li disorienterebbero o li danneggerebbero fisicamente. Attualmente nel Mediterraneo ci sono specie in via di rarefazione considerate in grave pericolo. Il Golfo di Pozzuoli è frequentato da tartarughe marine ed alcuni cetacei come le balene, i capodogli e i delfini che lo attraversano per raggiungere il Canyon di Cuma a nord dell’isola di Ischia dove trovano cibo in abbondanza. È vero che l’airgun provoca danni, ma attualmente non vi sono altre tecniche meno invasive in grado di fornire le stesse informazioni derivanti da questa metodologia d’indagine”. Il Cnr ha già ribattuto, parlando di onde a bassa intensità. Si aspetta, praticamente, l’autopsia sul delfino spiaggiato.

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