Napoli. Lo hanno fermato in autostrada con il figlio e la moglie mentre era diretto verso Roma. È’ finita prima di iniziare la fuga di Alessandro Giannelli 34enne ritenuto uno tra i boss più pericolosi di Napoli che stava monopolizzando i traffici illeciti dell’area occidentale da Cavalleggeri a Soccavo e Bagnoli. Aveva messo su una banda di giovanissimi pronti a tutto. Sul suo capo pende una accusa per estorsione perpetrata ai danni di un commerciante. Insomma un modo per poterlo incastrare perché le forze dell’ordine sono convinte che sia lui il capo di un nuovo e feroce gruppo criminale che ha nutrito le sue fila soprattuto nella parte occidentale della città. L’operazione dei carabinieri del comando provinciale di Napoli è stata messa a segno dopo settimane di indagine e dopo che lo stesso latitante si era sottratto alla cattura qualche mese fa. Ora resta un elenco di persone ancora da arrestare e sulle quali si concentrano la maggior parte degli sforzi dei militari e degli agenti di polizia. Stirata di Marco Di Lauro, irreperibile dal 2005, Raffaele Iperiale, broker della droga, Umberto Accurso e Luigi Cimmino, capi indiscussi di porzioni di città. Su Di Lauro si raccontano episodi incredibili su come in questi anni sia riuscito di continuo a sfuggire alla cattura. Addirittura riuscì a sottrarsi ad un controllo poiché vestito e truccato da donna. Da anni è imprendibile nonostante viva e comoda gli affari sull’area a nord di Napoli. Luigi Cimmino era invece il vero obiettivo dei killer che invece colpirono Silvia Ruotolo nel lontano 1994.

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