Bisognerà attendere ancora per sapere se il Comune di Marano dovrà pagare 692mila303 euro alla Beghelli per il mancato rispetto del contratto, come riportato nell’atto ingiuntivo emesso nel 2013 dal tribunale di Bologna per conto della nota ditta operante nel settore elettronico e della sicurezza. La Beghelli, nel 2011, provvide, a sue spese, a sostituire le lampade nelle scuole di Marano con altre a basso consumo energetico. Una parte di questa cifra corrisponderebbe ai ratei maturati in base al risparmio energetico e mai corrisposti, mentre la parte più consistente riguarderebbe la penale prevista in caso di ritardato o mancato pagamento dell’obbligazione. Siccome il Comune di Marano presentò ricorso all’atto ingiuntivo, fu istituita una causa civile presso il tribunale di Bologna tuttora in corso.  Il giudice, recentemente, ha nominato il prof. Enrico Sangiorgi quale consulente d’ufficio che, a sua volta, ha fissato per il 2 febbraio scorso presso il proprio studio in Bologna, il primo accesso alle operazioni peritali. A rappresentare il Comune di Marano c’erano l’ing. Vincenzo Brasiello, dipendente comunale, nella funzione di consulente tecnico di parte e l’avvocato Saverio Griffo. Per la loro trasferta di un giorno, il Comune ha impegnato la somma di 400 euro per le spese di viaggio e per i pasti, da rendicontare al ritorno.

Ricordiamo che il progetto in questione, denominato “Un Mondo di luce a costo zero”, fu varato dalla giunta Perrotta nel 2010 a firma dell’ex dirigente dell’Area Ambiente e Territorio, Bruno Gagliardi. Secondo l’ex sindaco Mauro Bertini, che portò la questione in Consiglio comunale, si tratterebbe di uno dei più grossi pacchi rifilati al Comune nella sua storia: “un contratto – afferma –stipulato per il piacere di qualcuno e non per fare gli interessi del nostro ente. Uno schema di contratto che prevede una selva di clausole capestro che inchiodano il Comune a mille impegni e mille orpelli”.

Insomma, una bella tegola per il Comune, che, se dovesse soccombere, sarà costretto a pagare una cifra superiore ai circa 700mila euro, poiché alla somma reclamata si aggiungerebbero gli interessi maturati e le spese legali.

 

Mimmo Rosiello

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