Ezequiel-Lavezzi

Prosegue l’inchiesta denominata “Fuorigioco”, quella sulle presunte evasioni fiscali e false fatture per pagare gli agenti dei calciatori che ha coinvolto dirigenti, atleti e procuratori di tutta la Serie A e B, sempre più coinvolto Lavezzi.

 

Nuove indiscrezioni arrivano su Ezequiel Lavezzi, uno dei calciatori più amati del dopo Maradona a Napoli, che a telefono col suo agente, avrebbe chiesto il 20 gennaio del 2012 se avesse depositato 80mila euro sul conto del “Negro”, in una banca svizzera. “El Negro” sarebbe Cristian Chavez, l’attaccante amico del Pocho con cui condivideva il procuratore, arrivato a Napoli nel 2011.

Scrive Il Corriere della Sera riguardo queste conversazioni sul Negro, (che non è un nomignolo dispregiativo come siamo abituati in Occidente, in Argentina si usa spesso questo termine per indicare quelli con la pelle un po’ più scura ma senza inflessioni razziali).

 

Mazzoni“Bisogna fare un nuovo conto, si deve chiedere a Ale di inviare le nuove carte. Hanno appena aperto la nuova banca, quella svizzera”

Lavezzi: “Perché il Negro ha i soldi che gli sono entrati del premio… Così li manda fuori”

Mazzoni: “Si, me l’ha detto, me l’ha detto che ne ha circa 80, è perfetto”

 

La conversazione nasce da un desiderio dell’attaccante perché per lui ormai “Napoli è un carcere di lusso” secondo quanto riferisce il suo agente a De Laurentiis, tirato in ballo nell’intercettazione solo perché Mazzoni lo aveva incontrato poco prima di chiamare l’ex 22 partenopeo per chiedergli la cessione in un grande club europeo. Lavezzi a Napoli non si trova più bene come prima e vuole allontanarsi anche perché la sua compagna, Ylenia Screpante, ha subito uno scippo ed è poi stata insultata dopo aver usato vocaboli poco carini nei confronti della città sul social network.

 

Paradossalmente proprio a causa di questo scippo, gli inquirenti hanno aperto un’indagine che ha portato poi all’Inchiesta Fuorigioco perché in quel periodo molti calciatori furono vittime di furti e quindi si ipotizzava un complotto della camorra per condizionare le prestazioni in campo dei campioni azzurri.

 

Di seguito le intercettazioni complete riprese dal sito Il Fatto Quotidiano

 

Mazzoni: “Bene… è andata credo molto bene… abbiamo parlato del tema che tu in Napoli non giochi più… gli ho detto ‘non è un problema né con la società, né con lei, ne col progetto… nessun problema solo che il ragazzo non ce la fa più, vive da cinque anni chiuso a casa, in un carcere di lusso, e questo lo abbiamo già parlato l’anno scorso in barca’… lui (De Laurentiis, ndr) mi ha detto: ‘Sì sì ma come prima cosa si deve trovare la squadra che paghi la clausola (è la clausola rescissoria per liberare Lavezzi fissata nel contratto con il Napoli, ndr)’ gli ho detto ‘ Pres. la clausula è un prezzo orientativo in modo che la società sia protetta, un prezzo alto, quando l’abbiamo messa”.

Lavezzi: “Ma noi siamo stati chiari!”.

Mazzoni: “No ma aspetta fammi finire di raccontarti… è normale… ognuno fa il suo discorso (…) credo che se gli interessi a una società come Manchester City, Paris Saint Germain, quei tipi di società che spendono quantità di soldi, si rispetta la clausola, altrimenti io credo che il prezzo logico è 25 milioni di euro. ‘Va bene va bene, lavoriamo su questo, sarà un problema toglierlo dal Napoli però si lavorerà per questo’ (…) lui (De Laurentiis, ndr) ha detto ‘noi l’abbiamo valorizzato’ no, Pres. non è così, quando lui è arrivato era già un campione, sono cresciuti insieme, io credo che il Napoli gli ha dato molto però anche lui ha dato molto al Napoli, tutti dettagli che sono normali in questi tipi di conversazioni ma… Ma la realtà è che… bene, benetutti dettagli che sono normali in questi tipi di conversazioni ma… Ma la realtà è che… bene, bene”.

 

Lavezzi oggi è anche al centro di una trattativa di mercato: il PSG vorrebbe ricavare qualcosa dalla sua cessione, dato che è in scadenza, e il Pocho potrebbe andare in Cina, a Shanghai per la precisione, con un contratto faraonico da 16 milioni di euro. Questa trattativa potrebbe essere una svolta anche nelle indagini perché nella Repubblica Popolare Cinese non è prevista l’estradizione per evasione fiscale.

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