21, 23 e 30 terno secco sulla ruota di Qualiano, se esistesse. Si deve affidare ad un terno secco Enrico, il 27enne giuglianese imprenditore, titolare di una pescheria proprio a Giugliano sorpreso, per bene tre volte a sversare in modo illecito il pesce non venduto ed andato a male. Il primo verbale di 600 euro lo ha incassato il 21 dicembre dai Poliziotti Municipali di Qualiano, oramai dei veri segugi a battere il territorio. Gli uomini del comandante D’Onofrio lo hanno intercettato nella zona del Pozzo Nuovo, mentre sversata pesce marcio. Unitamente al verbale da pagare, anche l’obbligo della rimozione a cui il 27enne non ha ottemperato. Anzi, proprio come chi ritorna sempre sul luogo del delitto è ritornato nello stesso posto, qualche metro più in là, anche il 23 per scaricare altre vongole e spigole puzzolenti. Ancora una volta ha ritrovato sulla sua strada i “buoni” travestiti da Poliziotti Municipali di Qualiano, che dopo la radicale pulizia del Pozzo Nuovo battono la zona acca 24. Altro verbale, altro obbligo inottemperato. E siccome  come recita l’adagio, “non c’è due senza tre” il 27enne titolare di una moderna ed attrezzata pescheria, anche nella giornata di oggi è ritornato sul luogo del delitto ed è incappato nelle maglie del controllo dei Vigili di Qualiano, che instancabilmente presidiano il territorio a caccia di inquinatori. Ancora un verbale, ancora un obbligo alla rimozione ed in questo caso un controllo alla pescheria con l’ausilio degli uomini della Compagnia dei Carabinieri di Giugliano. I Militari hanno constatato che, nonostante la pescheria a modo, il pesce ed i frutti di mare non erano tenuti nelle condizioni igienico sanitarie  adatte al consumo umano e si presentavano avariate. Ancora un verbale di cinquemila euro e la chiusura dell’attività. Il 27enne dovrà davvero sperare in un terno secco per recuperare i 6800 euro che dovrà pagare senza tener conto di tutti gli annessi ed i connessi inclusa la chiusura della pescheria.

Mi domando se è valsa la pena. -sottolinea il sindaco De Luca- Non era meglio conferire gli scarti attraverso la filiera della normalità?” una domanda che ha un’unica risposta.

 

Comunicato stampa.

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