Sono bastate due parole per scatenare il putiferio nel Pd. E le due parole in questione sono di Antonio Bassolino che sabato su Facebook ha ufficializzato la sua corsa alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco di Napoli scrivendo: “Mi candido”. Poi con il passare delle ore ha precisato: “Fare il Sindaco è stato l’impegno più grande della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città”.

 

E da qui via di risposte e nuove regole. Difatti sia Lorenzo Guerini che Debora Serracchiani, vicesegretari del partito, hanno fatto sapere che queste primarie avranno dei paletti. Il primo di questi è che “chi è già stato sindaco non potrà candidarsi alle primarie”. Insomma né Bassolino a Napoli né Marino a Roma potrebbero partecipare alla competizione. Immediata è arrivata la replica di Bassolino: “Non si cambiano mai le regole in corso di gioco ma ben prima e a Napoli è stata già fissata la data del 7 di febbraio. E poi penso che sono giuste le regole che tendono a includere e ad aumentare la partecipazione, non ad escludere”.

 

Ma non sarebbe questa l’unica novità che arriva dal Nazareno. Filtra infatti la notizia che Renzi avrebbe in mente un primarie day per il 20 marzo, ben oltre la data fissata dalla direzione il 7 febbraio. Il numero due democrat Guerini ha infatti dichiarato: “non c’è fretta, in una delle prossime direzioni del Pd proporremo un election day il 20 marzo con primarie”. Intanto ad aver ufficializzato la candidatura è stato solo Bassolino ma rumors danno in corsa anche Gennaro Migliore e Leonardo Impegno.

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