Padre, figlia e genero. In tre fermati per l’omicidio di Maria Migliore. Si tratta di Filippo Ronga, 44 anni, Maria Grazia 23 anni e Gennaro Grandine 23 anni. L’esecutore materiale dell’assassinio è il 44enne che avrebbe sparato alla testa a bruciapelo la 30enne, la figlia avrebbe assistito, il genero, chiamato successivamente, avrebbe procurato la tanica di benzina per dare fuoco al doblò. Il movente sarebbe una partita di droga consegnata e mai pagata. Uno sgarro che la criminalità non perdona. Come non perdona chi si mette in proprio.

 

E sono queste le piste battute dai Carabinieri  e dalla procura di Napoli nord che subito hanno chiuso il caso. Ronga aveva a quanto pare una questione in sospeso  con il marito della donna. Ma aveva preferito contattare lei. La  ragazza si era recata a casa del 44enne e li avevano discusso. Poi padre e figlia l’hanno condotta in un luogo appartato per continuare a parlare lontano da orecchie e occhi indiscreti. Lì l’efferato omicidio e il coinvolgimento di una terza persona. Maria lascia tre figli piccoli. Ora gli interrogatori chiariranno meglio i contorni della vicenda.

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