Nella bufera Mastursi non ci sono finiti solo De Luca e la giudice Scognamiglio, ma c’è finito il Pd con in primis la segretaria regionale Assunta Tartaglione. Il presidente ha scaricato l’ormai ex braccio destro Mastursi dicendo: “Ha sbagliato e infatti non c’è più”. Ma poi esclude che possa aver avuto notizie in anticipo sulla sentenza a lui favorevole.

 

Intanto il polverone ha investito il partito democratico campano che ieri si è riunito nella sede del Nazareno. La Tartaglione ha convocati i parlamentari campani «per fare il punto sulla situazione politica». Ma è qui che alla segretari regionale vengono rinfacciati la mala gestione della vicenda De Luca dalle primarie ad oggi. Qualcuno le chiede un passo indietro ma lei glissa e annuncia: “Azzero la segreteria”.

 

Intanto a leggere gli atti finora depositati, come riporta il mattino, il caso si ferma all’otto settembre scorso, senza entrare nel merito di quanto sarebbe avvenuto nelle ore calde del caso giudiziario di De Luca, cioè l’undici settembre scorso, quando si discute in Tribunale il nuovo ricorso per la sospensione di De Luca.

 

Intanto Anna Scognamiglio è stata già trasferita a un’altra sezione dal presidente del Tribunale. Ma la giudice indagata per corruzione e rivelazione di segreto, rischia il trasferimento d’ufficio ad altra sede da parte del Csm. Secondo i fascicoli, come rivela il corriere del mezzogiorno, dalle intercettazioni emergerebbe un affiatamento e condivisione di interessi con il marito. La Scognamiglio aveva diffuso una lettera giorni fa in cui sosteneva che con il marito aveva ormai rapporti limitati. Tanto che il curriculum del marito, Guglielmo Manna, per la nomina a direttore generale dell’al di Avellino sarebbe stato inviato proprio dalla mail della moglie.

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