Il quadro indiziario sarebbe già abbastanza chiaro. Le posizioni del governatore e del giudice del tribunale civile di Napoli, Anna Scognamiglio, sono ritenute tra l’altro “marginali”, non al centro delle verifiche che gli inquirenti stanno facendo.

 

Dal 19 ottobre scorso i pm Giorgio Orano e Corrado Fasanelli stanno lavorando sulle carte acquisite nel corso delle perquisizioni e non ritengono necessario procedere all’interrogatorio, sollecitato a fine ottobre, dello stesso De Luca.

 

I pubblici ministeri stanno cercando di capire – secondo quanto si è appreso – il ruolo dei cosiddetti ‘intermediari’, dei personaggi che si sono spesi, forse anche per un tornaconto personale. A cominciare dal marito della Scognamiglio, Guglielmo Manna; a Giorgio Poziello e Gianfranco Brancaccio; all’ex coordinatore delle liste a sostegno di De Luca, Giuseppe Vetrano; e Carmelo Mastursi, già capo della segreteria del governatore.

 

L’accusa di concussione per induzione consente i controlli previsti. Scognamiglio era giudice relatore nella fase di merito del ricorso avviato dal governatore contro il provvedimento di sospensione in base alla legge Severino.

 

 

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