Abusi edilizi e ordinanze di abbattimento. Nella black list diramata dal Comune lo scorso settembre (prospetto riepilogativo delle demolizioni) figurano anche alcuni nomi eccellenti. Con l’ordinanza numero 20 del 16 settembre, l’ufficio tecnico comunale ha infatti emesso due ordinanze relative agli abusi edilizi perpetrati in via Casalanno e in via Padreterno. Nel primo caso, quello riferito al fabbricato abusivo prospiciente al convento di santa Maria degli Angeli, oggetto di lavori di restyling finanziati dal Piu Europa, le ordinanze di abbattimento sono state notificate a Matilde Cesaro, Italo Cesaro, Ernesto Cesaro, richiedenti della Dia (dichiarazione inizio attività), a Rosario Altomonte, direttore dei lavori, all’ordine religioso Custodia di Terra Santa, in qualità di venditore del fabbricato, alla società Laura sas, di Di Iorio Felice, e allo studio del ragionier Giovanni Gala, ex presidente del Consiglio comunale.

Le prescrizioni della Soprintendenza. L’ordinanza emessa dall’ufficio tecnico dell’Ente accoglie, in pratica, le prescrizioni della Soprintendenza ai beni architettonici ed è volta a scongiurare la perdita dell’importante finanziamento europeo, pari a circa 3 milioni di euro.

L’abuso di via Padreterno. La seconda ordinanza fa riferimento invece ad un abuso edilizio commesso in via Padreterno ed è a carico di Giovanni Liccardo, decano dei parroci di Marano, in qualità di rappresentante legale della parrocchia San Castrese e proprietaria del terreno (a ridosso della Casa della gioia) dove insiste l’abuso edilizio (particella numero 798 – foglio 6).

I tempi per le demolizioni e la legge. I tempi di demolizione, soprattutto quelli relativi al fabbricato di via Casalanno, non sono ancora chiari. Al riguardo, tuttavia, bisogna analizzare la disciplina contenuta nell’articolo 7 della legge 28/02/1985, numero 47 e ora nell’articolo 31 del D.P.R. 06/06/20001 numero 380 (testo unico in materia di edilizia). La norma prevede che l’autorità comunale, accertato l’abuso edilizio, ingiunge al proprietario e al responsabile dell’abuso la demolizione dell’immobile abusivo. Se il responsabile non provvede nel termine di 90 giorni, l’immobile è acquisito di diritto al patrimonio del Comune.

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