Nessuna espulsione per Antonio Poziello e gli altri, almeno per il momento. La Commissione provinciale di garanzia del Pd che si è riunita ieri pomeriggio ha stabilito che per i sei “dissidenti” (Antonio Poziello, Imma Galiano, Pasquale Casoria, Agostino Palumbo, Paolo Liccardo, Francesco Maisto) saranno necessarie delle audizioni per decidere se cancellarli o meno dall’anagrafe degli iscritti del partito.

Dopo che ci saranno queste audizioni fissate per venerdì 13 novembre, si deciderà il da farsi. Al momento il primo cittadino e gli altri restano ancora iscritti del partito democratico. La commissione ha 60 giorni di tempo per decidere. Dunque Poziello resta un sindaco iscritto al Pd ma non il sindaco del Pd visto che fu il suo stesso partito a metterlo all’angolo.

L’espulsione era stata richiesta dal commissario cittadino del partito Peppe Russo che nell’ultima intervista rilasciata aveva dichiarato che il partito è aperto a tutti, anche al gruppo di Poziello che dovrebbe a quel punto però passare all’opposizione consiliare.

La vicenda è nata quando dopo la vittoria alle primarie di Poziello il segretario provinciale Carpentieri decise di annullare il risultato perché l’attuale sindaco è rinviato a giudizio e candidare Francesco Guardascione. A quel punto Poziello decise ugualmente di candidarsi e alcuni esponenti del Pd decisero di seguirlo. Lo stesso segretario oggi preferisce non commentare la vicenda. “Lascio che la commissione faccia il proprio lavoro – ha detto Carpentieri – Si tratta di un organismo terzo che è opportuno agisca con la massima serenità”.

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