Ricorre oggi l’anniversario della morte di Mena Morlando. La giovane insegnante di Giugliano uccisa dalla camorra nel 1980. Per anni Mena Morlando e’ stata considerata vittima di un delitto passionale quando in verità il boss Bidognetti l’aveva usata come scudo umano per proteggersi dai killer che volevano ucciderlo a causa della sua recente alleanza con i Mallardo. La sua memoria è stata giustamente ricostruita solo grazie all’impegno del giudice Cantone, della famiglia e dei ragazzi di Contro le Mafie che le hanno dedicato dopo anni di oblio una lapide in Via Monte Sion: la strada dove abitava e dove è stata ammazzata verso le 6 di sera. Anche l’Amministrazione comunale le ha dedicato una strada definita dalla fondazione Polis che segue le vittime delle mafie: “isolata e desolata”. A lei e’ intitolato il presidio di Libera di Giugliano. Oggi a Villa Ammaturo ci sarà la presentazione del libro di Giuliana Covella “fiore come me” al quale parteciperanno il fratello di Mena, Francesco e lo stesso Cantone. Le letture saranno affidate a Rosaria de Cicco.

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