Si era messa in viaggio dall’Eritrea, in fuga dalla fame e dalla miseria. Un percorso durato 10 giorni terminato lungo la circonvallazione esterna a Giugliano. Lei, 16 anni, aveva solo voglia di vivere. I suoi sogni si sono infranti su un asse viario a scorrimento veloce.

 

Dall’Eritrea alla Libia, poi l’imbarco su chissà quale carretta del mare, probabilmente con due sorelle. Infine l’arrivo a Palermo. Lì gli smistamenti, la prima accoglienza e la decisione di trasferirla a Giugliano, nel centro accoglienza di Ponte Riccio. Altro viaggio, altre speranze. Giunta a Napoli la giovane viene quindi immediatamente condotta lungo la circumvallazione esterna. Stamattina, insieme ad un altro gruppo, pare avesse deciso di spostarsi e di raggiungere la capitale dove risiedono alcuni conoscenti e forse parenti.

 

L’inesperienza, la paura, il timore però ha giocato un macabro scherzo. E’ bastata una sirena delle forze dell’ordine, che percorreva l’asse viario, per motivi assolutamente estranei alla questione migranti, per far scattare in lei e nelle amiche il terrore. Le ragazze hanno cominciato a fuggire e d’improvviso si sono ritrovate al centro della carreggiata. In quell’attimo, in quell’istante sono sopraggiunte due auto ed un camion. Inutile frenare, inevitabile l’impatto. La giovane è morta sul colpo sotto gli occhi delle compagne.

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