Ci sono le carte, ci sono gli atti. Nero su bianco. Non c’è scusa, giustificazione che tenga: le istituzioni, gli organi competenti sapevano.

La foto che vi mostriamo parla chiaro. Ci sono le date: 20 luglio 2015. Protocollata al Comune. Ma non solo. Mesi fa altre denunce anche da parte dell’associazione Kronos: “Lo abbiamo detto, scritto e denunciato – spiega Ciro Silvestri – non ci hanno ascoltato”.

Ad intervenire anche una residente della zona Ersilia Santi: “Ho protocollato i documenti e le denunce. Almeno due al mese. Non è stato fatto nulla. Adesso chi pagherà?”.

Ed oggi quello che resta del deposito giudiziario andato in fiamme ieri a Casacelle è un cumulo di carcasse di auto incenerite come in un film horror. Sul posto questa mattina ancora Carabinieri, Vigili del Fuoco e Arpac per indagare e per capire cosa è accaduto. Si pensa ad un serbatoio di un auto a gas esploso per il troppo caldo o a un dispetto come non ha escluso il proprietario della ditta.

 

Il sindaco dal canto suo non ha risposte ma si dice pronto a chiedere un ristoro. L’area era off limits questa mattina ma noi siamo riusciti a girare delle immagini passando per la “terra di mezzo”, così come la definiscono i residenti di via Selva Piccola. Una zona di nessuno che arriva fino a Via Bosco e che dagli anni 90 è abbandonata nel degrado.

 

Tombini saltati, materiali tossici sversati. Solo due anni fa un rogo enorme qui di fianco. Anche allora alla fine dell’estate. Mentre a due passi si costruiscono ponti dei sogni qui c’è l’inferno del disastro ambientale

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