Giugliano ha realmente bisogno di cambiare rotta. In questi giorni mi sono trovata di fronte ad un grande paradosso. Da una parte viene diffuso regolamento, procedura e direttive circa l’utilizzo degli spazi pubblici a disposizione dei contenitori politici che si apprestano alla competizione elettorale del 31 maggio, dall’altra , all’associazione Ibris viene negata la disponibilità dell’auditorium della biblioteca comunale per ospitare la presentazione del libro di un giovane scrittore giuglianese. Il motivo? La mia candidatura. Mi venga spiegato qual è la linea di coerenza secondo la quale io posso oggi accedere agli spazi pubblici per fini propagandistici e non come utente di attività culturali e lontane da ogni sospetta strumentalizzazione. Mi venga spiegato perché, pur non avendo seguito personalmente questa attività dell’associazione, la cultura può attendere, può essere accantonata, può avere un ruolo di secondo piano rispetto ai proclami elettorali. Mi venga spiegato perché fare cultura a Giugliano è un deterrente fino a mortificare l’impegno di 15 ragazzi che da 4 anni hanno portato attività di ogni genere su un territorio arido, che non ha nulla da offrire se non le gare notturne di “impennata in motorino” nella ztl del centro. Io sono pronta a spiegare che le medaglie non ci interessano, i gradi li lasciamo a chi intraprende carriera militare, le poltrone sono scomode per chi, come me, ha sempre consumato le strade di questa città in mezzo alla gente e mettendoci la faccia. Sono pronta a spiegare che l’associazione Ibris per una scelta precisa non ha mai richiesto un contributo e non ne ha mai accettati quando proposti. Ebbene si, oggi ci negano le strutture, ieri sul sacrificio di un gruppo meraviglioso di ragazzi avrebbero gradito metterci il cappello. Al primo rigo del nostro statuto riconosciuto si legge “l’associazione è apartitica”, pur essendo la lista da me rappresentata un contenitore civico e trasversale, l’associazione ha dimostrato nel tempo la coerenza assoluta con quanto espresso dallo statuto. Pur coltivando la mia passione politica da sempre, nessuno si è mai posto il problema, in primis chi ha abbracciato il progetto pur avendo vedute partitiche differenti dalle mie, che nulla hanno a che vedere con le attività di Ibris. Pur essendo l’associazione scevra da ogni sospetto per l’anzianità che la contraddistingue. La mia scelta è dettata esclusivamente dal grandissimo rispetto e dall’enorme riconoscenza verso questo gruppo meraviglioso che per me rappresenta una seconda famiglia. Ragazzi di ogni estrazione, percorso e cultura che insieme hanno alimentato un sogno da me concepito e partorito 4 anni e mezzo fa, oggi realtà consolidata grazie all’essere sempre fianco a fianco. Ibris è un laboratorio di relazioni umane prima che di eventi culturali, solo ed esclusivamente per tutelare l’impegno dell’associazione che con costanza e non priva di difficoltà, porta avanti caparbiamente i propri principi in modo libero e incondizionato, autofinanziandosi, oggi rassegno le mie dimissioni da presidente. Le nomine, dai più inseguite, non mi interessano, sarò sempre in prima fila a plaudire al coraggio dei miei compagni d’avventura.

Comunicato stampa

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