Oggi si traducono in multe, ma a breve potrebbero essere considerati delitti i danni contro l’ambiente. E’ quello che prevede il testo di un disegno di legge che da mesi fa la spola tra la Camera e il Senato.

Oltre all’allungamento dei termini di prescrizione, in certi casi fino a 30 anni, sono previsti quattro nuovi reati. Reclusione da 2 a 6 anni e multa da 10mila a 100mila euro è prevista per chi cagiona una compromissione o un deterioramento del suolo, acqua o aria. O ancora chi commette reato di disastro ambientale sarà punibile con una pena da 5 a 15 ani di reclusione e per disastro si intende l’alterazione irreversibile di un terreno ad esempio. Infine per il traffico e l’abbandono di materiale ad alta radioattività il testo prevede reclusione da 2 a 6 anni con una multa da 10mila a 50mila euro. Insomma con queste norme chi appicca ancora oggi quotidianamente roghi tossici, chi versa indisturbato amianto, scarti industriali, pneumatici, e chi alimenta il fenomeno Terra dei fuochi non dovrebbe avere vita facile. Speranze però già sfumate con il decreto Terra dei fuochi.

Entro fine maggio il provvedimento potrebbe diventare legge, ma nella spola tra Montecitorio e palazzo Madama dare la certezza di una data è utopia. In ogni caso, questo pacchetto di norme andrebbe ad aggiungersi a quelle approvate con il famoso decreto “Terra dei fuochi”, con l’arrivo dei militari nelle province di Napoli e Caserta e l’inizio delle analisi dei terreni di cui solo una piccola percentuale è off limits.

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