Ieri giornata nazionale contro la “violenza sulle donne”, la città di Giugliano ha voluto essere protagonista di questo evento importante per il sostegno morale e psicologico della donna. Nel pomeriggio si è svolto infatti un dibattito nel palazzo palumbo, per gridare “NO” al Femminicidio,  organizzato dall’associazione Spazio Aspasia, dove è fondatrice e promotrice la professoressa Teresa Vitale, sempre in prima linea per la difesa della donna. Una questione complessa che da secoli affligge le società di ogni paese,dove si sta cercando negli ultimi anni di attuare leggi che consentano la protezione della donna dalle “meschinità” maschiliste. “Femminicidio” una parola grossa che fa paura, che mette tensione in una realtà come la nostra. Le donne sono esauste di dover subire ancora e al giorno d’oggi violenze di ogni genere, di dover mantenere un silenzio troppo pesante, di dover auto lesionarsi con un perdono continuo e poco sincero. Oggi si ha una consapevolezza maggiore delle conseguenze e delle cause che provocano questi tipi di reazioni ingiustificabili da parte di uomini “bestie” che vogliono a tutti i costi prevaricare, affermare la propria prepotenza e potenza nei confronti della donna. Ci chiediamo se è una questione culturale, o una questione di insegnamenti che avvengono in famiglia e che si tramandano da generazioni in generazioni.

 

A questo proposito si sfoga Angela Cortese, consigliera regionale e dice:<< La regione campania è la prima per numero di femminicidi, come vediamo non basta l’approvazione di leggi che cambino la cultura del nostro paese, io stessa sono stata relatrice della legge numero 2 del 2011 votata all’unanimità in consiglio regionale, per la protezione della donna. Abbiamo invece necessità di un lavoro di “prevenzione” che avvenga anzitutto nelle scuole, negli sportelli anti violenza, affinchè il femminicidio possa diventare solo un lontano ricordo nelle nostre menti>> . Le donne hanno bisogno di punti di riferimento, di istituzioni, associazioni attraverso le quali poter raccontare le proprie storie, per vincere le paure più grandi e poterle finalmente rimuovere per vivere una nuova vita, certo non è possibile cancellare i segni più taglienti, le ferite più dolorose ma, è possibile superare la devastazione psicologica che ogni donna porta con sé. La professoressa Teresa Vitale a questo proposito risponde dicendo: << A mio parere lo strumento indispensabile per contrastare la violenza sulle donne deve essere di ordine culturale, infatti occorre insegnare nelle scuole dai primi anni una nuova relazione che si basi sul rispetto tra il maschio e la femmina. L’associazione Spazio Aspasia di cui faccio parte è stata fondata nel 1995, nata per promuovere il pensiero femminile, per valorizzare i talenti e le capacità delle donne. Avvocatesse e psicologhe si pongono al servizio delle donne per sostenerle ed ascoltarle>>.

 

Anche Giovanna Palma, avvocatessa e giovane deputata afferma che sino ad oggi si è portata avanti una “forma mentis” errata, basata su una società altamente patriarcale. Grazie all’attuazione di nuove leggi si vuole o almeno si cerca con ogni mezzo di ABOLIRE la violenza sulle donne.

Si lotta soprattutto per affermare una propria identità e dignità, che non può essere calpestata con così tanta leggerezza. Ma quanto è difficile essere donne libere in un paese democratico? Tanto…da essere diventato uno dei problemi che più deteriorano la nostra nazione. Trasmettiamo ai nostri ragazzi, soprattutto agli adolescenti una sensibilità maggiore sulla tematica, affinchè con l’evoluzione si possa capire l’importanza della “persona” in sé per sé e non del genere sessuale, perché la donna prima di esser donna è prima di tutto una creatura che va rispettata, sostenuta, ascoltata e amata.

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