Per la segreteria provinciale il nome di Poziello è superato. Per il circolo no. Per Carpentieri non può essere il candidato sindaco del Pd. Per Quaranta sì. Una guerra fratricida interna al partito a 15 giorni dalla presentazione delle liste.

Ieri sera si è riunita la segreteria provinciale che ha deliberato il superamento del nome di Poziello, perché rinviato a giudizio. Dunque è ufficiale Antonio Poziello non è più il candidato sindaco del Pd di Giugliano. La questione è sorta perché in direzione provinciale la scorsa settimana è stato votato un ordine del giorno per una operazione “liste pulite”. E nel codice di autoregolamentazione del Pd un rinviato a giudizio per associazione per delinquere non può essere candidato. Il paragone è sorto spontaneo con Vincenzo De Luca, candidato alla presidenza della Regione e condannato in primo grado. Ma il reato a lui contestato non è contemplato nel codice democratico. Dunque De Luca sì, Poziello no.

Dalla segreteria provinciale fanno sapere che non erano a conoscenza della vicenda giudiziaria di Poziello nonostante l’avviso di garanzia risalga a due anni fa. Si esclude però un commissariamento del circolo cittadino che dunque resta in un angolo a guardare quello che accade al provinciale nonostante l’espressa volontà di proseguire su Poziello. Si stacca invece dal gruppo e si unisce al coro del passo indietro Nicola Pirozzi, seguendo la strada intrapresa dalla deputata Giovanna Palma e dal segretario provinciale Venanzio Carpentieri.

Dunque si rimescolano le carte nel Pd e si riparte da zero. O quasi. Il partito dovrà mettersi alla ricerca di un nuovo nome che dovrebbe essere deciso tra segreteria provinciale e Poziello. Nelle ultime ore si parla di Emanuele D’alterio, avvocato amministrativista, ex assessore nella giunta Taglialatela. Nome gradito a Raffaele Cantone.

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