L’ennesimo rogo, l’ennesima nube di fumo nero, l’ennesimo incendio di rifiuti, ingombranti, pneumatici, amianto. Il giorno dopo il rogo di via Gianfelice a Giugliano la zona si presenta così: sequestrata, con del nastro rosso che la delimita ma con ancora rifiuti sparsi qua e là, i pochi che sono scampati alle fiamme.

L’area è sotto un cavalcavia dell’asse mediano e al termine di una strada isolata dove tutt’intorno c’è solo cemento e incuria. Secondo alcuni residenti la causa di quella discarica a cielo aperto è una stradina dissestata che da via Gianfelice conduce alla Gb futura. Da lì insomma l’incivile di turno indisturbato smaltirebbe i suoi rifiuti.

I pompieri intervenuti ieri sera sono riusciti a estinguere l’incendio soltanto dopo un’ora e mezza. Dopodiché è stato effettuato un sopralluogo attraverso il quale i vigili del fuoco hanno appurato la natura dolosa dell’incendio. A loro volta, i carabinieri hanno controllato l’intera area che è stata sottoposta a sequestro penale.

Il rogo è stato appiccato proprio sotto una telecamera di videosorveglianza, probabilmente installata dai residenti della zona, ma forse non attiva. Ma quelle fiamme non sarebbero divampate se non ci fossero ancora incivili che pensano di smaltire frigoriferi o divani in strada né tantomeno se non ci fosse chi pensa di ripulire la zona appiccando il fuoco e intossicando non solo se stessi ma un’intera città.

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