vittime don michele barone

Nuove accuse per Michele Barone, il prete denunciato da “Le Iene” e arrestato per maltrattamenti e abusi sessuali. Dalle pagine dell’inchiesta emerge che abbia “confessato” le donne – che cercavano conforto – toccandole, praticando riti di purificazione, e costringendole a subire atti sessuali. L’accusa nei confronti del prete è quella di aver lasciato credere alle giovani, molte delle quali minorenni, di essere possedute dal demonio, al fine di da sottometterle ai suoi piaceri.

“Dietro la sacrestia mi costrinse a fargli un rapporto orale completo, ma non fu l’unica volta, successe altre volte”, ha dichiarato una vittima a “Le Iene” nel corso di un’intervista. “Don Michele ha costretto le vittime a subire abusi – si legge invece nell’ordinanza – in un’ occasione si era tolto la tunica restando nudo e aveva costretto F.S. a praticare sesso orale” .  Il sacerdote della diocesi di Aversa è stato arrestato nei giorni scorsi per l’accusa di abusi sessuali aggravata e maltrattamenti.

L’allarme era scattato a seguito di un servizio riportato dal programma “Le Iene”  di Mediaset, dove gli inviati si erano occupati del caso. Dopo la denuncia riportata dal programma televisivo, alla quale è seguita un’inchiesta sfociata nell’arresto del sacerdote con sospensione dalla diocesi, era calato il silenzio. Da un lato vi sono le accuse formalizzate dalla Procura, dall’altro le difese delle anziane signore affezionate al parroco di Casapesenna, assidue frequentatrici dei suoi incontri religiosi. Tra di esse la sorella del prete, suora dell’Opera di don Salvatore Vitale.

Nel servizio di Gaetano Pecoraro, inviato de “Le Iene”, è  emerso inoltre che il sacerdote dell’agro aversano si servisse anche di mezzi intimidatori in stile mafioso come minacce ed estorsioni per imporre il silenzio alle sue vittime. Tutto con la complicità e l’aiuto di un poliziotto, Luigi Schettino, vicequestore e commissario al comune di Maddaloni, accusato di aver “insabbiato” l’indagine e di aver partecipato agli esorcismi senza denunciare gli abusi subiti dalle vittime.

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