Hellas Verona-Napoli 2-0. Risultato secco, deciso, che condanna il Napoli alla terza sconfitta consecutiva in trasferta, che condanna il Napoli ad una media da retrocessione nelle ultime 5 gare, perché ha portato a casa solo 4 gol. La doppietta di Luca Toni, eterno, apre un baratro sotto gli azzurri che rischiano fortemente il terzo posto a questo punto.
Sul banco degli imputati un po’ tutti. De Laurentiis per il mercato mancato, la squadra che non ci mette il cuore e si fa umiliare dai gialloblù e Rafa Benitez che lascia in panchina Higuain e Gabbiadini, i due calciatori più forti della squadra in virtù del ritorno di Europa League contro la Dinamo Mosca di giovedì.
Il Verona parte sparato grazie ad un Luca Toni che nonostante l’età e la stazza fisica, si muove come una libellula. Il primo gol è un capolavoro perché con un gioco di prestigio fa fuori tutta la difesa partenopea, impatta con Mesto che capitola contro il fisico del Campione del Mondo e mette il mancino tra se stesso e Andujar, colpevole di non essere uscito a valanga. E’ 1-0 per i veronesi, un Bentegodi quantomai pieno esulta festante.
Il primo pericolo per Benussi arriva dopo 40′ di nulla cosmico degli azzurri con un colpo di testa di Mertens che si spegne sul fondo, dopo 2′ è Zapata ad impegnare la retroguardia ma Rodriguez respinge l’attacco. Negli spogliatoi si avvia un Napoli arrabbiato, che pare aver trovato però il piglio giusto. Barcolla in difesa come un pugile alla terza ripresa contro Mike Tyson ma almeno crea e supera la propria trequarti campo. Tutto il popolo napoletano si aspetta un cambio al 45′: Zapata fuori, incolpevole della prestazione ed anzi, lodevole per l’impegno profuso, dentro Higuain, che in panchina digrigna i denti, domandandosi chi siano quei ragazzi in maglia bianca che sgambettano come fenicotteri per il campo.
Questo non avviene. Il cambio, non arriva e si riparte con gli stessi 11.
Al 51′ Benitez viene ulteriormente punito per le sue discutibili scelte. Ancora una volta è Toni a metterci il piede su cross di Halfredsson dopo un contropiede da manuale causato da errori di impostazione e mollezza della retroguardia partenopea. Ancora una volta c’è la leggera reazione del Napoli, per due volte si supera Benussi quando finalmente il tecnico spagnolo inserisce Gabbiadini e Higuain che portano un minimo di pericolosità nella difesa veneta. Prima di loro, inserito Callejon, alla 42esima partita stagionale, su 42 giocate dal Napoli. Cambio inutile perché l’ex Real non incide per niente e la partita termina così, con un 2-0 che punisce i napoletani prima che il Napoli, un popolo che può perdere tutte le partite, ma non quelle con Verona, Atalanta, Roma o Juve. Questo particolare sociale andava fatto capire ai calciatori ed imposto a tutta la squadra che neanche sotto i cori infamanti verso Benitez o razzisti verso un popolo hanno trovato una reazione d’orgoglio.
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