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Giugliano. Faida tra Maisto e Mallardo, un provvedimento per i boss per l’omicidio del 1979. Ora la difesa ha presentato richiesta di annullamento dell’ordinanza pr i capi della cosca di Giugliano.

Secondo gli inqurenti l’omicidio di Luigi Maisto, figlio del vecchio boss Alfredo, rientra nello scontro tra i Mallardo, allora emergenti, ed il clan egemone all’epoca ed alleato con il gruppo Sciorio. Indagati per quello stesso delitto anche Luigi e Guglielmo Giuliano, boss di Forcella, oggi pentiti.  L’agguato in piazza Matteotti pochi minuti dopo la mezzanotte ad ottobre ’79. Luigi si trovava dinanzi al circoletto e cadde sotto il fuoco delle pistole. Rimasero feriti in quell’occasione anche Enrico Maisto, Luigi Panico e Francesco Ciccarelli. Subito dopo ai carabinieri giunse la notizia di un repentino allontanamento dal zona di una fiat 125. Ma i militari intercettarono anche una fiat 126 e una A 112. Ne nacque un inseguimento ma i veicoli riuscirono a defilarsi. La fiat 125 fu ritrovata bruciata. Nella macchina furono ritrovate due pistole calibro 38 e un fucile da caccia. Il caso rimase insoluto fino quando i pentiti non hanno parlato ed il caso è stato riaperto dopo quasi 40 anni.

A raccontare tutto è stato Luigi Giuliano, ex boss di Forcella, che accusò se stesso di questo omicidio tirando in ballo anche il fratello. Fu il suo primo delitto perpetrato dopo la decisione della “Cupola”. Maisto andava fatto fuori per fare spazio ai fratelli Mallardo i quali avevano anche sete di vendetta per la morte del padre, pure lui assassinato. I Mallardo avevano bisogno di appoggi perché temevano la forza dei Maisto. Gli avvocati difensori chiedono però l’annullamento dell’ordinanza e la parola passa ora al Riesame.

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