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Era considerato un tipo “cupo e solitario” Alessandro Garlaschi (Foto Facebook), l’uomo accusato dell’omicidio della 19enne Jessica Valentina Faoro. L’uomo mostrava le foto della ragazza ai colleghi dell’ATM e se ne vantava. Forse voleva fare sesso con lei e questo avrebbe scatenato il suo raptus di follia.

E’ questo il profilo di Garlaschi. L’uomo già in passato – racconta un collega di lavoro – aveva mostrato foto di un’altra ragazza, che faceva le pulizie in topless, a seno scoperto. Forse per volontà dello stesso padrone di casa. Fantasie erotiche di un un 39enne della periferia milanese, sposato, che ha già precedenti per stalking. Non è chiaro Jessica Valentina in che qualità fosse ospite dei due coniugi di via Brioschi. Forse in qualità di subaffiffatrice o di collaboratrice domestica. “Mi stira le camicie”, avrebbe detto il killer ai colleghi qualche giorno fa. La ragazza era presente in casa da venti giorni.

Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 4 di ieri, Alessandro Garlaschi avrebbe aspettato che la moglie non fosse presente in casa per tentare un approccio sessuale con la 19enne. “Dai, facciamolo“, avrebbe detto. La ragazza si sarebbe rifiutata e a quel punto lui l’avrebbe aggredita, uccidendola con due coltellate. Il portinaio ha raccontato che il tranviere è sceso in cortile con i vestiti sporchi di sangue e le mani fasciate per i tagli. “Ho una ragazza morta in casa”, avrebbe esordito.

Prima di chiamare la polizia, ha aspettato che rientrasse la moglie a metà mattinata, verso le 10 e 30. Interrogato dal pm Cristiana Roveda e dagli uomini della squadra mobile, Garlaschi ha fatto parziali ammissioni ed è stato fermato. La moglie è stata accompagnata fuori in lacrime. Quando è uscito in strada lui, in mezzo agli agenti, in strada si è levato un coro di urla e insulti: “Maledetto, sei un mostro”.

 

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