Arrestato “Tore ‘a lavatrice”, soprannome di Salvatore di Nunzio, commercialista, considerato la mente di alcune operazioni di riciclaggio compiute per conto dei Cesaro di Sant’Antimo. E’ accusato di concorso esterno in associazione camorristica.

Il blitz dei militari del Ros è scattato stamattina all’alba, nell’ambito delle inchieste condotte dai pm Di Mauro e Visone, sotto il coordinamento dell’aggiunto Borrelli, sugli insediamenti produttivi di Lusciano e Marano. Il professionista lavorava anche per Raffaele e Aniello Cesaro, gli imprenditori fratelli di Luigi – il parlamentare plurinquisito e appena ricandidato al Senato per Fi – già in carcere da otto mesi.

Le indagini sono scattate sulla base di alcuni presunti legami con i clan Polverino di Marano e Mallardo di Giugliano. Si tratta di una nuova pesante tegola che cade sulla testa dei fratelli Cesaro a poche settimane dalle elezioni. Secondo la Procura Di Nunzio sarebbe il tramite tra la famiglia di imprenditori santantimesi e la camorra a nord di Napoli.

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