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Incredulità e dolore. Sono i sentimenti che si respiravano oggi pomeriggio in via Palizzi a Qualiano per la morte di Domenico Ciancio e Rosaria Carandente. Un silenzio surreale calato nella stradina nei pressi del ponte di Surriento squarciato soltanto dalle urla disperate dei parenti. “No, non ci credo. Non ci credo. No”, ripeteva come una litania la mamma di Rosaria.

La coppia di coniugi è morta nel sonno, per asfissia. Ad ucciderli, probabilmente, il fumo sprigionato dalla stufa a gas. Un principio di incendio che si è esteso al divano.  Il monossido di carbonio ha viaggiato di metro in metro, fino a raggiungere Domenico e Rosaria nella loro stanza da letto. Una morte lenta, inesorabile. I due sarebbero deceduti nel sonno. A lanciare l’allarme, alla vista del fumo, un vicino di casa. Poi la tragica scoperta dei due corpi senza vita, uniti nella vita e nella morte.

A rendere meno amara questa notizia il fatto che i due figlioletti della coppia, Luigi e Miriana, 10 e 13 anni, al momento della tragedia, per fortuna, non erano in casa: entrambi dormivano dai nonni. Un quadro completo di quanto accaduto potrà emergere soltanto dall’esame autoptico sui cadaveri di Domenico e Rosaria, disposto dalla Procura di Napoli Nord.

Intanto la notizia del decesso dei due coniugi ha fatto il giro della città. La comunità di Qualiano è sconvolta per quanto accaduto: Domenico, detto Mimmo, era conosciuto in città come una persona onesta e un ottimo carrozziere. Divideva la sua vita tra lavoro e famiglia.

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