Otto persone arrestate per concussione di rifiuti. Tutti stranieri. Dall’inizio del 2015 diversi i controlli delle forze dell’ordine per evitare i roghi tossici sul territorio che nonostante la presenza dell’esercito non accennano a diminuire. I militari dell’Arma impiegati sul territorio della provincia casertana, specie nelle zone a confine con l’hinterland napoletano, soprattutto Giugliano e la zona di Acerra, hanno eseguito diverse operazioni. L’attività dell’Arma ha permesso di scoprire in questi due mesi 8 episodi legati agli incendi di rifiuti. Nello specifico i Carabinieri hanno arrestato  8 persone di cui 5 stranieri (bulgari, ghanesi, rumeni e del Burkina Faso) e hanno deferito in stato di libertà 6 persone. Recentissimo l’arresto in flagranza di una cittadina rumena avvenuto nella giornata di ieri ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe in quel Comune.

Gli arresti in flagranza sono stati eseguiti tutti per il reato di combustione illecita di rifiuti, mentre i deferimenti hanno riguardato la  realizzazione di discariche non autorizzate di rifiuti speciali nonché lo stoccaggio illecito di rifiuti.

Le aree maggiormente interessate dall’azione repressiva dell’Arma sono state quelle dell’agro aversano e dell’area domitia.

Resta però un fattore importante da comprendere. Chi commissiona i roghi? Chi versa i rifiuti? Chi ha interesse che questi vengano bruciati per non essere mai scoperti? Chi paga la manovalanza che appicca il fuoco?

Sono queste le domande che bisogna porsi per scoprire la risposta e mettere fine a questa tremenda storia.

Inutile inviare più militari. Se il fenomeno non lo si riesce ad abbattere a monte, i roghi non termineranno  mai.

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