Roberto Saviano ospite della trasmissione di Raitre "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio, Milano, 05 novembre 2012. ANSA/MATTEO BAZZI

“Chi accusa Gomorra di quello che sta accadendo a Napoli è complice, complice perché ha vissuto a Napoli ma finge di vedere ciò che accade solo ora, solo quando non può più girare lo sguardo altrove”, inizia così il post pubblicato ieri pomeriggio su Facebook da Roberto Saviano.

Il fenomeno baby-gang, protagonista di numerosi casi di cronaca, ha sollevato un polverone di polemiche negli ultimi giorni, molte delle quali sono state rivolte alla serie televisiva “Gomorra”, in onda fino a poche settimane fa su Sky Atlantic HD. Su Facebook, l’autore di Gomorra ha voluto rispondere alle accuse mosse sino ad oggi attraverso un post, che nell’arco di pochi minuti ha raggiunto centinaia di “mi piace” e condivisioni.

“Chi conosce Napoli sa che la camorra esisteva prima di Gomorra e che le paranze esistevano prima della serie e dei miei successivi libri”, scrive sul noto social network. “Chi conosce Napoli – prosegue lo scrittore – sa di vivere dentro Gomorra non per responsabilità di Gomorra. Chi dice che non è così mente e mente sapendo di mentire. E chi mente sapendo di mentire è complice”. Saviano non si dilunga molto e arriva dritto al dunque, catturando fin subito l’attenzione di chi distrattamente getta lo sguardo sul post: “Dare la colpa a una serie TV dell’esistenza delle paranze è solo una folle e pericolosa semplificazione che fornisce un comodo alibi alla politica e alle istituzioni”.

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