“Ringrazio il Consiglio Regionale per aver approvato la legge  per la

prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi di
rifiuti. Una legge per l’intera Campania e per far scomparire definitivamente quell’orrendo termine che è ‘terra dei fuochi’”.

Così l’Assessore all’Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, commentando il via libera dell’aula consiliare al disegno di legge predisposto dalla Giunta d’intesa con il Prefetto Donato Cafagna e con la collaborazione di comitati cittadini impegnati sulla tematica dei roghi e degli abbandoni.

 “Si tratta di un testo – ha detto Giovanni Romano – che parte dal basso.
Voluta dal territorio ed è il frutto di un lungo lavoro condiviso con le associazioni, con i comitati dei cittadini. Con questa procedura abbiamo applicato il metodo per il quale siamo diventati strumento e supporto delle
legittime richieste del territorio. Abbiamo ascoltato e agito.
Tutti insieme nella stessa direzione. E’ grazie a questa sinergia, a questo costante ascolto che siamo riusciti a predisporre misure finalizzate ad assicurare una maggiore tutela della salute dei residenti nella Regione e del patrimonio ambientale e paesaggistico della Campania tenendo conto del particolare contesto regionale di riferimento”.

 

“In base alla legge appena approvata – ha detto ancora l’assessore
Romano – i Comuni dovranno provvedere, entro novanta giorni
dall’entrata in vigore, ad individuare ed accertare, tramite apposito
registro, le aree pubbliche e private interessate dall’abbandono e dai
roghi di rifiuti nell’ultimo quinquennio, avvalendosi tra l’altro dei
rilievi effettuati e messi a disposizione dagli organismi
amministrativi e di controllo competenti anche a seguito di
segnalazioni di singoli cittadini ed associazioni. Chi viola la legge
non può più accedere a contributi e finaziamenti regionali. E’ previsto
finalmente l’obbligo, per chi chiede autorizzazioni edilizie di dimostrare
l’avvenuto corretto smaltimento dei materiali inerti risultanti dalle
demolizioni. Sono previste norme per la messa in sicurezza e la
prevenzione dell’abbandono di materiali contenenti amianto.
Le aree urbane, rurali e agricole, pubbliche e private, comprese nel registro non possono essere destinate alle attività agricole, ma neppure a quelle produttive, edili, turistiche e commerciali, fino a quando non è
dimostrata, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da
laboratori accreditati, l’assenza di fattori di pericolo per la salute
e l’ambiente. La Regione, infine, si impegna ad incentivare le attività di
sorveglianza territoriale attraverso il determinate aiuto delle associazioni di volontariato locali.”.

 

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