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I carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno arrestato a Varcaturo Fabio Orefice, affiliato al clan “Mele” di Pianura, quartiere flegreo di Napoli.  L’operazione degli uomini del capitano Antonio De Lise è scattata in esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Napoli lo scorso 9 gennaio.

Fabio Orefice deve scontare la pena residua di  un anno e sei mesi di reclusione poiché riconosciuto colpevole in concorso di porto e detenzione abusiva di armi da sparo con l’aggravante delle finalità mafiose. I fatti sono stati accertati a Napoli nel dicembre del 2014. Il camorrista è stato condotto presso l’istituto penitenziario di Napoli-Secondigliano.

Orefice è considerato un elemento di spicco del clan “Mele”, in lotta con la cosca dei “Pesce-Marfella“. Il 16 ottobre del 2014 rimase ferito in agguato mentre si trovava sotto casa in compagnia della moglie. Il 22 ottobre fu vittima di un nuovo raid, quando gli uomini del clan rivale, a bordo di motociclette, fecero fuoco contro le finestre della sua abitazione. In entrambi i casi riuscì a salvarsi, prima di finire in galera.

Fece discutere, dopo il primo agguato fallito, la sua risposta su Facebook. Il ras pubblicò due foto che lo ritraevano già in piedi nella stanza dell’ospedale con i segni delle ferite riportate. Il post recitava: “Il leone è ferito ma non è morto, già sto alzato. Aprite bene gli occhi che per chiuderli non ci vuole niente. Dovete morire”. Nel gennaio del 2015 finì poi in galera, con l’accusa di avere sparato, il 12 dicembre 2014, con un complice, alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’abitazione di un pregiudicato affiliato al clan rivale.

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