Cento militari in più nella terra dei fuochi. E’ questo l’ultimo annuncio del governo Renzi. Nel decreto antiterrorismo, tanto discusso per il taglio dei fondi annunciato dal movimento cinque stelle, spunta invece questo nuovo provvedimento. Il consiglio dei ministri raddoppia dunque la presenza di militari nelle province tra Napoli e Caserta. “Continua il nostro impegno: più forze in campo, monitoraggio terreni, ora serve ok a ddl ecoreati”. Così ha twittato il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti dopo il via libera del consiglio dei ministri al decreto antiterrorismo che porta a 200 il numero dei militari a controllo della zona.

MOVIMENTO 5 STELLE – A prendersi i meriti di questo provvedimento è Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera del M5s. «Se questa questione è entrata nel decreto sull’antiterrorismo è solo merito del Movimento 5 Stelle che lo ha sollevato. Si vede che la minaccia di cacciare Renzi e Alfano a calci dalla Campania sta smuovendo qualcosa. Ma adesso dobbiamo capire se non è la solita truffa» ha detto.

FERRILLO – Secondo Angelo Ferrillo, espulso dal movimento di Grillo, questa dei 5 stelle è solo propaganda visto che il decreto lo hanno prima osteggiato adesso invece lo sostengono. “Se il problema terra dei fuochi non si risolve strutturalmente i meriti se li attribuiscono i cretini” ha dichiarato.

PARTITO DEMOCRATICO – A controbattere Di Maio dal Pd ci pensa l’onorevole Michela Rostan: “Di Maio farnetica e come al solito punta più a fare scalpore che a risolvere questioni. Lavori per le sue terre e finisca di fare spot preelettorali!” scrive sul suo blog. “Nel mezzo delle roboanti quanto sterili dichiarazioni del M5S, noi parlamentari del PD abbiamo scritto una lettera a Matteo Renzi per chiedergli un intervento diretto, al fine di ripristinare la piena copertura degli oneri previsti per l’impiego dell’Esercito nella Terra dei Fuochi. Si tratta di dieci milioni di euro che, con impegno, abbiamo ottenuto con un emendamento ad hoc già in sede di Stabilità e che ora, a nostro avviso, non possono essere dirottati sull’Expo di Milano. La Terra dei Fuochi è una questione nazionale e come tale va affrontata: con mezzi, uomini e risorse adeguate: questi gli aspetti che abbiamo sottoposto al Capo del Governo. Il vicepresidente Di Maio, pertanto, farebbe bene a collaborare nell’ interesse comune anziché perdersi in pseudo-comunicati che poco si addicono al ruolo ed alla funzione che riveste” conclude Rostan.

LEGAMBIENTE – Intanto a un anno dall’entrata in vigore della legge sulla Terra dei Fuochi ne arriva la bocciatura di Legambiente. Sotto accusa il governo per i «troppi ritardi accumulati, i progetti di bonifica assenti, il mancato risanamento delle falde e i dati epidemiologici preoccupanti». Le critiche sulla gestione dell’emergenza ambientale tra Napoli e Caserta emergono dal dossier «Terra dei Fuochi: a che punto siamo». Oltre ai fortissimi ritardi sul risanamento, l’associazione ricorda il protrarsi «del fenomeno dei roghi dei rifiuti» e che «i rischi sanitari sono sempre più evidenti, come dimostra la ricerca dell’Istituto superiore di sanità, per cui ci sarebbe un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione nella popolazione residente nei 55 comuni della Terra dei Fuochi per diverse patologie tumorali ed eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e di tumori al sistema nervoso centrale nella fascia di età 0-14 anni».

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