Maxi-blitz a Castellammare di Stabia contro otto persone, tutte arrestati con l’accusa dei reati in concorso di detenzione e porto di armi da fuoco e lesioni aggravate. A mettere a segno l’operazione la Polizia di Stato del Commissariato di Castellammare di Stabia su ordine del Gip del Tribunale di Torre Annunziata.

A finirei in manette sono stati: Alfonso Fontana, nato a Castellammare nel ’98, Patrice Giovanni Fontana, nato in Francia nel ’67, Vincenzo Lucarelli, nato a Castellammare nel ’98, Ciro Fontana, nato a Gragnano nel ’92, Francesco Fontana, nato a Castellammare nel ’68, Catello Fontana, nato in Francia nel ’65, F. G., nato  a del ’98, e L.P.G.  del 2002, tutti già noti per i loro precedenti penali e di polizia.

Tali misure cautelari costituiscono l’epilogo di un’articolata attività investigativa avviata dal personale della squadra investigativa del Commissariato di Castellammare coordinata dalla Procura di Torre Annunziatae dalla Procura dei minorenni di Napoli, a seguito del ferimento da colpi d’arma da fuoco di Gaetano Cavallaro, avvenuto a Castellammare di Stabia il 10/12/2016 all’esterno di un bar del Corso Garibaldi della stessa cittadina.

Le indagini condotte consentivano di stabilire che la sparatoria era stata preceduta da una lite per futili motivi avvenuta poco prima a distanza di un centinaio di metri dal luogo della sparatoria,  tra F.G., all’epoca minorenne, ed un altro soggetto, tra i quali si era frapposto il Cavallaro. Quale diretta conseguenza di questo episodio, immediatamente dopo, era stato organizzato un raid punitivo nei confronti del Cavallaro ad opera dell’intero nucleo familiare del minore, tutti destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, realizzato con l’utilizzo di bastoni e due pistole, un revolver con canna lunga ed una pistola semiautomatica. Il commando, individuata la vittima seduta al tavolo di un bar, incurante della presenza di numerosissimi giovani presenti per la movida della domenica sera, sopraggiungeva a bordo di quattro moto, e gli esplodeva contro un colpo che lo attingeva agli arti inferiori, percuotendo con bastoni altre persone presenti e in qualche modo legate al Cavallaro.

La “spedizione punitiva” veniva compiuta con assoluta disinvoltura e spregiudicatezza, in orario notturno, in pieno centro cittadino, nei pressi di esercizi commerciali ancora pieni di avventori, nella pubblica via, da più persone armate, a testimonianza della capacità criminale degli indagati e della loro pericolosità sociale e inclinazione a delinquere. I sei maggiorenni sono stati tradotti al carcere di Poggioreale, mentre F.G., all’epoca dei fatti minorenne, e L.P., tutt’ora minorenne, sono stati associati presso due Comunità.

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