Alle pagine de Il Mattino parla la ragazza che ha convissuto con Luca Materazzo nel periodo della sua latitanza a Siviglia. La donna è ancora sotto choc per aver scoperto che il suo coinquilino italiano era in realtà un assassino in fuga: “Ancora non riesco a muovermi per casa senza provare terrore. Ho vissuto per tre mesi con un assassino. Se Luca è stato capace di fare quello che ha fatto a un suo familiare, a suo fratello, immagino ciò che avrebbe potuto fare a me, dormendo dietro la porta accanto”

È una donna molto bella, Andrea Varela Marquez, 20 anni ed ancora non crede a quello che sia successo. La giovane lavora come barista nella discoteca Utopia di Siviglia. Materazzo il 30 dicembre ha lasciato l’appartamento che condivideva con la ventenne per poi “chiedere rifugio” ad un altro amico, Miguel Meza.

La ragazza chiarisce che non hanno avuto una relazione: “No non ho avuto una relazione con Luca, non mi sono mai fidata di lui, è un tipo strano, ma non immaginavo fosse un criminale” Il ricercato quanto è stato fermato nel bar La Terraza dove lavorava, aveva in tasca non la sua carta di identità, ma il Dni di Andrea.

Lei chiarisce anche quest aspetto: “L’avevo perduto per le scale un mese fa, portando fuori la spazzatura e, per fortuna, avevo denunciato la scomparsa. Due giorni fa ho scoperto che lo aveva raccolto Luca e tenuto per sé, forse per acquistare biglietti di treno o autobus, per i quali si esige un numero di identificazione”. Su quanto ha raccontato la ragazza indaga ora la polizia spagnola.

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