borse

Quella del cavallo di ritorno è una triste conoscenza di molti residenti. Ognuno di noi ha un amico che pur di non rinunciare alla sua automobile o al suo ciclomotore si è accordato con dei criminali per la “restituzione” del maltolto. Arriva una telefonata e da lì tutto l’iter per “ritrovare” la macchina. In pochi, purtroppo, per paura di ritorsioni denunciano.

IL NUOVA METODO. A quanto pare però è in voga tra i balordi delle nostre zone un nuovo tipo di “cavallo di ritorno” quello delle borse piene di documenti: basta un attimo di distrazione e il gioco è fatto. Non contenti dei valori contenuti cercano di contattare la vittima per concordare un prezzo per i documenti.

LA TESTIMONIANZA. “Avevo tutte le usb dell’ufficio e pur di non perderle ho accettato di pagare i 100 euro che mi hanno chiesto – ci ha raccontato un malcapitato che vuole restare anonimo – mi hanno chiamato e all’inizio pensavo in una brava persona che mi voleva aiutare, poi quando ha chiesto di incontrarmi in un bar ho capito. Alla fine meglio 100 euro che perdere mesi di lavoro, certo potevo denunciarlo e sarebbe stato giusto ma ho preferito non farlo e risolvere il problema così”.

I TELECOMANDI CRIPTATI. Molto spesso le borse vengono sottratte dalle auto senza commettere neanche effrazione. L’escamotage che hanno inventato per aprire le portiere è dei più tecnologici: con dei particolari telecomandi riescono ad impedire la chiusura dell’auto. Le persone sono convinte di aver azionato le sicure centralizzate ed invece i ladri appostati dietro l’angolo si impadroniscono delle cose lasciate incustodite nell’abitacolo.

CRIMINALITA’ SCATENATA. Attenti alle borse meglio non lasciarle da nessuna parte e tenerle sempre sott’occhio se non si vuole finire nel mirino di questi criminali e rischiare di perdere il frutto del proprio lavoro.

 

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