Sta scatenando tante polemiche la gestione di una pagina Facebook non ufficiale dedicata a Massimo Troisi con circa 900mila fan. Nessun post dedicato all’attore partenopeo, nessun video, ma soltanto articoli in inglese e in italiano dai contenuti pornografici o sensazionalistici, probabilmente condivisi per monetizzare sulle visite e lucrare sulla memoria dell’artista.

«I 12 luoghi più originali dove poter fare sesso almeno una volta nella vita»; «9 segnali per capire se hai contratto l’HIV»; «Le 15 celebrità nate per indossare leggins». Vanno dal trash al sessuale i contenuti pubblicati su Facebook a nome di Massimo Troisi. Si tratta, in particolare, di una pagina già presa di mira nel 2014 con foto amatoriali, link a siti pornografici, immagini e battute demotivational, senza contare banner pubblicitari e foto osé che ammiccano il lettore e lo invitano a cliccare.

Molti i fan indignati, che tramite commenti e segnalazioni private, invitano gli utenti e gli amministratori di Facebook a oscurare la pagina o i post osceni che vengono condivisi. Al momento, però, nessun provvedimento è stato adottato e la pagina continua a essere attiva in barba alla memoria del grande artista partenopeo.

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