E’ stata condannata a tre anni e otto mesi di carcere una 32enne di Pontecagnano Faiano, accusata di aver indotto alla prostituzione la figlia di appena 12 anni.

Come riferisce il Mattino, la sentenza è stata emessa al termine del rito abbreviato dal gup del Tribunale di Salerno, Renata Sessa, che ha aggiunto anche la pena accessoria della decadenza della potestà genitoriale. La donna sarebbe accusata di induzione alla prostituzione ed estorsione nei confronti di un cliente, un ex sacerdote al quale la donna faceva credere che la sua gravidanza fosse frutto di un loro incontro occasionale, mentre è stata assolta dall’ipotesi di sfruttamento della prostituzione minorile così come richiesto dal pm Elena Guarino – anche se inizialmente era stato chiesto di far espiare alla 32enne una condanna di 6 anni.

Stando alla ricostruzione della Procura, la donna avrebbe promesso la figlia ad un 83enne e ad alcuni suoi clienti per una cifra irrisoria, che va dai 5 ai 15 euro. In alcuni casi anche 20 euro. A confermare il comportamento atipico della madre, è stata la stessa minore. Invece, non ci sarebbero conferme circa lo sfruttamento della prostituzione minorile, anche se la piccola pare non abbia smentito l’abitudine della madre a “prometterla” ad alcuni uomini mentre era al telefono. Attualmente la 12enne è stata accolta da una struttura d’accoglienza assieme alla sorellina di un anno.

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