L’ex arbitro Antonio Iannone è intervenuto a ClubNapoli AllNews su TeleclubItalia. Queste le sue dichiarazioni ai nostri microfoni: “Credo che ieri sia stata una giornata no per Calvarese. In alcuni momenti ha preso decisioni giuste mentre in altre circostanze ha sbagliato in maniera evidente. Che possa poi aver avuto ripensamenti non lo escludo, ma ciò non toglie che sia stata una serata parecchia confusa. Mi domando come possa un assistente non in linea chiamare un ipotetico fuorigioco. Non dovrebbe proprio succedere, specie a 7’ dall’inizio della gara, quando la concentrazione dovrebbe essere alle stelle. E’ chiaro che se da quell’azione scaturisce un gol condizioni una partita. La comunicazione dell’errore quasi sempre arriva. A bordocampo ci sono persone autorizzate, la voce passa e dopo un po’ ti dicono se la tua decisione è stata presa in maniera corretta o meno. Io voglio credere che l’arbitro non si sia poi lasciato condizionare nelle occasioni giudicate successivamente. Fallo di Roncaglia? In quell’occasione Higuain aveva 9 possibilità su 10 di non commettere fallo, diversamente dal difensore che può cadere nell’errore. Era una situazione importante, chiara occasione da gol, quindi andava espulso Roncaglia. Non voglio credere l’abbia fatto per bilanciare l’errore precedente del fuorigioco azzurro. Colgo un arbitro senza esperienza, formazione e competenza. Bisogna capire di calcio in queste situazioni. Rigore? Un giocatore in elevazione e quindi in equilibrio precario può essere sbilanciato facilmente, anche con una lieve spinta. Dalle immagini è difficile giudicare l’entità della spintama queste sono chiare occasioni in cui il rigore può essere fischiato, così come risparmiato. Io non l’avrei mai concesso, perché un rigore è un episodio parecchio importante e va fischiato solo quando l’episodio è netto. E’ sicuramente più rigore questo che quello su Duvan con l‘Udinese. La serenità di giudizio è la cosa più importante, essere lucidi e avere la mente sgombra dagli episodi accaduti precedentemente diventa cosa fondamentale. Finora gli arbitri hanno fatto un percorso, ci sono state criticità in gare molto importanti, ma è chiaro che il gruppo con il quale bisogna lavorare ha bisogno costantemente di aggiornamenti e stage che purtroppo vanno finanziati economicamente e invece si continua a rimandare. Se non ci sono possibilità di corsi di aggiornamento e formazione, vanno rese le regole del gioco più semplici, così da creare uniformità di giudizio”.

 

Francesca Di Vito

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