Sono giorni di fermento quelli che si vivono ad Orta di Atella, in vista della tornata elettorale dell’anno prossimo. Il movimento più attivo, che sta cercando di portare alla ribalta temi tanto scottanti quanto importanti è sicuramente il collettivo politico – culturale Città Visibile.

“Non vedendo all’orizzonte nessuna traccia di discussione sui reali problemi del nostro paese, abbiamo deciso noi stessi di rappresentare quelle istanze di cambiamento che ardevano come brace sotto la cenere” – le parole del collettivo.

L’obiettivo di Città Visibile resta l’autosufficienza politica però “la realtà immediata ci costringeva, volendo in qualche modo incidere nel reale, di trovare degli interlocutori prossimi politicamente alle nostre istanze. Volendo restare fedeli al nostro modo di fare e di agire, non potevamo sottostare alla logica di decisioni prese da poche persone nel chiuso di una stanza” – si legge nel comunicato.

La condizione necessaria era quella di una convergenza programmatica su alcuni temi. Di qui l’appello di Città Visibile alle forze politiche del territorio: “abbiamo chiesto di portare alla luce la discussione sui contenuti e di poter discutere apertamente e pubblicamente di una piattaforma programmatica che fosse di totale rottura col passato”.

Appello raccolto da Partito Democratico e Partito Socialista. E Città Visibile ha deciso di dare credito a quelle forze politiche che si sono esposte pubblicamente su alcuni argomenti scottanti come il superamento del PUC, la Municipalizzazione dei servizi, la cessazione di ogni tipo di rapporto con ditte quali l’Acquedotti e la CITE.

Il Collettivo di via San Salvatore apre quindi alle forze politicamente più affini alla sua linea, ma detta anche le condizioni. “Ovviamente, siamo coscienti che l’aderenza programmatica è condizione necessaria ma non sufficiente. C’è ancora una lunga strada da percorrere, lungo la quale si dovranno scegliere uomini che quel cambiamento dovranno incarnare. Figure immediatamente riconoscibili che non lascino adito a interpretazioni sulla natura di una coalizione che ci vedrà come componente solo se avrà il coraggio di rompere con le logiche e le politiche del passato. Bisogna dare gambe alle idee, ma riteniamo positivo che si arrivi alla definizione di un tavolo di discussione, alla luce del sole e nella trasparenza delle posizioni delle forze coinvolte”.

Stefano Maria Mormile

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