Uno strazio senza fine quello dei familiari del piccolo Gennaro, il bambino deceduto ad Afragola, soffocato da un divano sotto il quale si era nascosto per gioco. Un mix di emozioni, le più basse e disumane che si possano mai provare.

La disperazione dei parenti era palpabile presso la clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove Genny è arrivato in condizioni già critiche. Ha lottato per altri 45 minuti ma non ce l’ha fatta, e per i familiari è calato il gelo e il buio.

Urla e pianti strazianti che facevano da preludio ad una verità riconosciuta da tutti i parenti: “La nostra vita è finita”, la litania che ripetevano. E mettersi nei panni della mamma è un esercizio davvero complicato. Capire cosa passa nella testa di una donna che ha perso il figlio perché stava giocando. Sensi di colpa grossi come macigni. Il peso dell’essersi distratta per qualche secondo e di non aver fatto caso al bambino che giocava, come fanno tutti, come faranno sempre tutti.

 

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