Pronunciava sentenze favorevoli per amici imprenditori in cambio di soldi, forniture e persino di un orologio da 20mila euro. E’ con quest’accusa che è stato arrestato il giudice Mario Pagano. All’esito di indagini disposte e coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, il GIP di Napoli ha adottato sette ordinanze cautelari, tra cui due arresti domiciliari, quattro misure applicative del divieto di dimora ed una applicativa dell’obbligo di dimora.

Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di reità a carico di una pluralità di indagati, per cui il GIP ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti del giudice Pagano Mario (gia magistrato del Tribunale di Salerno, attualmente in servizio presso it Tribunale di Reggio Calabria) e del funzionario giudiziario Montone Nicola Domenico, quella del divieto di dimora nei confronti degli imprenditori Celestre Angrisani Luigi, De Falco Riccardo, Di Giura Giovanni e Leone Roberto, ed infine quella dell’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti del consulente fiscale Piluso Antonio.

Secondo l’accusa, il giudice Mario Paganosi sarebbe adoperato nel tempo per favorire imprenditori ai quali era legato da consolidati rapporti di amicizia, trattando cause civili riferibili a tali amici con esito favorevole per questi ultimi, omettendo pertanto di astenersi nonostante lo specifico obbligo imposto dalla legge e, prima ancora, adoperandosi perché tali cause venissero assegnate a lui.

In cambio di tali condotte, il giudice Pagano avrebbe ricevuto dagli imprenditori utilità varie, consistenti, in molti casi, nella corresponsione di somme indebite di denaro a beneficio della società sportiva Polisportiva Rocchese (di cui ii dott Pagano, direttamente e comunque per it tramite di congiunti, era responsabile) e, in altri casi, in forniture varie (cucine, impianti di climatizzazione) a beneficio di un agriturismo in Roccapiemonte riferibile allo stesso magistrato (quale contitolare di fatto della società Eremo, proprietaria della struttura) ed a componenti del suo nucleo familiare. I fatti-reato ricostruiti nell’ordinanza cautelare sono quelli di seguito indicati:

  • – corruzione in atti giudiziari, contestata al dott. Pagano Mario ed all’imprenditore Celestre Angrisani Luigi, titolare di fatto della casa di cura Angrisani – Villa dei fiori di Nocera Inferiore, il quale avrebbe corrisposto, in più occasioni, somme di denaro per un totale di 65.000 € a beneficio della Rocchese, oltre ad un orologio del valore di 20.000 €, ed avrebbe altresì provveduto ad assumere, presso la struttura sanitaria, diverse persone segnalate dal magistrato;
  • – corruzione in atti giudiziari, contestata al dott. Pagano Mario ed agli imprenditori De Falco Riccardo e Di Giura Giovanni, titolari delle case di cura Villa Silvia da Roccapiemonte e Materdomini, i quali avrebbero corrisposto, in più occasioni, somme di denaro per un totale di 40.000 € a beneficio della Rocchese; – corruzione in atti giudiziari, contestata al dott. Pagano Mario ed all’imprenditore Leone Roberto, titolare della society Royal Trophy, il quale avrebbe corrisposto, in più occasioni, forniture gratuite di materiale sportivo a beneficio della Rocchese;
  • – truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, contestata (tra gli altri) al dott. Pagano, a Montone Nicola ed al consulente fiscale Piluso Antonio, avente ad oggetto un finanziamento regionale di oltre 300.000 € a beneficio della società cooperativa Eremo in vista della realizzazione di un agriturismo in Roccapiemonte, ottenuto mediante una serie artificiosa di operazioni fittizie, realizzate, per un verso, mediante l’apparente costituzione di capitale sociale, e, per altro verso, mediante false fatture comprovanti l’acquisto di materiali ed attrezzature varie, i1 tutto grazie al coinvolgimento di altre persone compiacenti;
  • – falso in atto pubblico, contestato (tra gli altri) al dott. Pagano ed al consulente fiscale Piluso Antonio, relativo alla realizzazione di una falsa denunzia di smarrimento di assegni apparentemente utilizzati per la costituzione del capitale sociale della Eremo, e dunque finalizzata al compimento della truffa aggravata innanzi descritta;
  • – corruzione in atti giudiziari, contestata al dott. Pagano ed al consulente fiscale Piluso Antonio, il quale – in cambio dei favori assicurati dal giudice nella gestione di alcune cause a lui riferibili – avrebbe prestato gratuitamente la propria attivita professionale e, nel contempo, avrebbe preso parte al giro di false fatture finalizzate alla truffa aggravata;
  • – tre episodi di corruzione in atti giudiziari contestati al dott. Pagano, in relazione a favoritismi nella gestione di cause riferibili alle società Plus giocolegale limited, Sacar Forni e Termoidris, i cui titolari, in cambio di favoritismi nella gestione delle cause in cui erano interessate le rispettive società, avrebbero assicurato: il primo, la corresponsione di un contributo in denaro a favore della Rocchese ed altresì l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per circa 200.000 € per la realizzazione della richiamata truffa aggravata; il secondo, la mancata esazione del credito per la fornitura di cucine alla cooperativa Eremo; il terzo, la progettazione dell’impianto di climatizzazione della cucina allestita presso l’agriturismo della Eremo;
  • – associazione per delinquere (contestata, tra gli altri, al giudice Pagano Mario, nonché al funzionario giudiziario Montone Nicola Domenico ed a Piluso Antonio) finalizzata alla commissione di una pluralità di reati, tra cui corruzione in atti giudiziari, abuso d’ufficio, rivelazione di segreti di ufficio, millantato credito, traffico di influenze illecite, accesso abusivo al sistema informatico, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Contestualmente alle misure cautelari personali innanzi indicate, nei confronti del giudice Pagano Mario it GIP ha disposto iI sequestro preventivo diretto (e comunque, in subordine, per equivalente) di circa 500.000 €, somma corrispondente al totale delle erogazioni effettuate, nel tempo, dagli imprenditori per le attività corruttive, ed all’ammontare dei finanziamenti indebitamente percepiti dalla Eremo grazie alle attività truffaldine poste in essere dal magistrato. Le indagini proseguono, anche al fine della verifica degli elementi e degli argomenti risultanti dal contraddittorio.
continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp